Europee, Di Maio presenta manifesto in 10 punti M5s e alleati

"Non definitivo, arriveranno altri partner"

FEB 15, 2019 -

Roma, 15 feb. (askanews) – Un manifesto in dieci punti per “contare sempre di più nel Parlamento europeo, non come forze politiche ma come cittadini”. E’ quello presentato oggi a Roma da Luigi Di Maio insieme ai primi alleati del M5s alle Europee: Zivi Zid (Croazia), Kukiz’15 (Polonia), Liike Nyt (Finlandia), Akkel (Grecia).

“Le nostre sono – ha spiegato – storie simili e differenti che hanno fatto confluire in un manifesto i loro valori. Non è definitivo, stanno per arrivare altre due forze politiche e lo completeremo appena avremo concluso il coinvolgimento delle nuove forze”.

Il primo punto è una “Europa più vicina ai cittadini” perché, ha detto il vicepremier, c’è “esigenza di una democrazia più diretta e partecipata. Una richiesta che viene è che non si possa più decidere una volta ogni cinque anni. Occorre anche riformare alcuni strumenti a livello europeo, tra cui l’iniziativa dei cittadini (Ice) che deve essere molto più simile alla legge di iniziativa popolare”.

Poi una Europa “post ideologica” di fronte a “un Ppe e un gruppo S&D in declino”, su cui sta per arrivare uno “tsunami”. L’obiettivo di cambiare l’Europa “non vogliamo portarlo avanti sotto un cartello di destra e sinistra”, ha spiegato.

Altri punti riguardano: un’Europa onesta; nuovo futuro, cooperazione e rispetto delle identità nazionali; riforma delle istituzioni europee; migliore qualità della vita, con la tutela della salute e dell’ambiente.

Sull’immigrazione serve più “solidarietà e protezione” con una “equa divisione delle responsabilità ma anche combattere a monte le cause dell’immigrazione. E serve coerenza da ogni Paese”.

Il M5s punta poi a una “Europa giusta” con “sviluppo dell’economia reale e riduzione del potere dei mercati finanziari. Le lobby si sono trasferite a Bruxelles perché i parlamenti nazionali hanno perso potere e non è un caso che l’Ue ha fatto sempre scelte dalle parti sbagliate, ha fatto la scelta di ascoltare gruppi di potere”.

Concludono il manifesto “le eccellenze europee, protezione made in e sostegno ad agricoltura locale” e “credere nel futuro” per “far rivivere il sogno europeo”, però con il principio che “la mobilità europea delle merci e delle persone non deve essere una costrizione ma una scelta”.