Siragusa (M5S): taglio eletti estero non riduce loro peso politico

"Anche il Pd nel 2016 sosteneva riduzione parlamentari"

FEB 7, 2019 -

Roma, 7 feb. (askanews) – Il taglio degli eletti all’estero a Camera e Senato, in discussione in Parlamento, “non sta in alcun modo riducendo l’importanza delle nostre comunità italiane oltre confine, che insieme ai parlamentari possono contare anche su organismi di rappresentanza quali i Comites e il CGIE”. Lo ha detto parlando con Askanews Elisa Siragusa, M5S, eletta nella circoscrizione Estero-Europa.

In riferimento alla polemica sollevata dal Pd sul tema, ha aggiunto Siragusa, “voglio ricordare che solo nel 2016 sostenevano il referendum per la riduzione dei parlamentari, che avrebbe eliminato la rappresentanza degli italiani all’estero al Senato, riducendo di fatto i parlamentari eletti all’estero da 18 a 12”.

Il voto estero, ricorda, “è stato introdotto per la prima volta in Italia nel 2001 con la Legge Tremaglia. Una grande conquista democratica quella di far votare anche gli italiani che vivono all’estero, se non fosse che sistematicamente il voto all’estero viene travolto da polemiche sui brogli e sulle irregolarità. Quando il voto all’estero fu introdotto, alla circoscrizione estero fu assegnato un “peso politico” del 2%: 18 seggi su 945″.

Con la riforma sul taglio dei parlamentari in discussione al Senato, conclude Siragusa, “il numero dei parlamentari viene ridotto di circa il 36% in tutte le circoscrizioni. Il numero di eletti all’estero viene quindi ridotto da 18 a 12, ma il “peso politico” della circoscrizione estera rimane invariato: 12 seggi su 600 (2%)”.