Salvini: il processo per la Diciotti non va fatto. Toninelli: decisione presa insieme

Il ministro delle Infrastrutture: se processano lui devono processare anche me

GEN 29, 2019 -

Roma, 29 gen. (askanews) – “Abbiamo preso insieme io, il presidente del Consiglio e l’intero governo la decisione sul caso Diciotti. Se processano Salvini devono processare anche me e l’intero governo”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, a “Mattino 5”.

“Se dovessi essere indagato anch’io – ha aggiunto – significa che è una giusta e corretta responsabilità di tutto il governo”.

Mentre in una lettera al Corriere della Sera il ministro dell’Interno matteo Salvini spiega perché la decisione di bloccare lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti “è stato interesse pubblico” e che quindi “va negata” da parte del Senato l’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei Ministri nei suoi confronti. Il titolare del Viminale sostiene che “la mia vicenda è strettamente legata all’attività di ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale”. “Non intendo sottrarmi al giudizio”, ma “mi accusano di sequestro di persona impedendo lo sbarco in virtù dell’essere ministro dell’Interno”. Il reato contestato, insomma, “non sarebbe stato possibile se non fossi stato ministro”. Ma soprattutto, rivendica Salvini, “il contrasto all’immigrazione clandestina costituisce preminente interesse pubblico”. E non va dimenticato che “il governo italiano, non Salvini, ha agito per ottenere un’equa ripartizione degli immigrati a bordo della Diciotti”.

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