I migranti non portano malattie. Le prendono in Europa, dice l’Oms

Particolarmente vulnerabili i bambini, specie se orfani

GEN 21, 2019 -

Roma, 21 gen. (askanews) – Migranti e rifugiati che tentano di raggiungere l’Europa sono spesso in buona salute, ma “sono sottoposti al rischio di ammalarsi durante il viaggio o il soggiorno nei paesi di accoglienza a causa delle cattive condizioni di vita”. E’ questa la principale conclusione del primo rapporto sulla salute dei rifugiati e dei migranti nella regione europea, compiuto dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Il rapporto riunisce le ultime prove disponibili, dopo una revisione di oltre 13.000 documenti, nonché i progressi compiuti dai i singoli paesi per promuovere la loro salute. Il rapporto è stato sviluppato in collaborazione con l’Istituto Nazionale italiano per la Salute, la Migrazione e la Povertà (INMP).

Nel rapporto si spiega che i cittadini di alcuni paesi europei stimano il numero di migranti “tre o quattro volte di più” di quanto effettivamente essi siano. “Tuttavia, il volume globale di rifugiati e migranti in percentuale della popolazione mondiale è rimasto relativamente stabile per diversi decenni, pari a circa il 3% della popolazione mondiale”. Contrariamente alla percezione secondo la quale i rifugiati si dirigono principalmente verso i paesi ricchi, l’85% dei rifugiati a livello mondiale è ospitato nei paesi in via di sviluppo.

“Particolarmente vulnerabili”, secondo l’Oms sono i bambini rimasti orfani, “sia per problemi di salute che per problemi sociali”: elevati sono i “rischi di rapimento e tratta di esseri umani”, soprattutto “se i controlli alle frontiere sono deboli”.

I bambini, infine, sono a rischio di “sfruttamento sessuale” e “sperimentano i tassi più alti di depressione e sintomi di disturbo da stress post-traumatico”.

Coa MAZ