Il comunicato del Cdr di Askanews

Il comunicato del comitato di redazione in risposta al sottosegretario Crimi

DIC 23, 2018 -

Roma, 23 dic. (askanews) – Gentile sottosegretario Crimi, pur ricordando, come abbiamo sempre fatto, le responsabilità del nostro editore Luigi Abete, vogliamo spiegarle perché anche il Dipartimento da lei diretto ha avuto un ruolo nella lenta asfissia dell’agenzia Askanews.

La storia comincia da lontano, da prima che lei arrivasse, ma il suo primo atto ufficiale nei confronti della nostra agenzia, nonostante l’impegno a realizzare l’assegnazione del lotto 3 per uno slittamento senza traumi, è stato molto più che traumatico.

Dal suo Dipartimento è stata invocata un’interpretazione discutibile del codice degli appalti che ci ha tolto un milione di euro all’anno. Un taglio dei fondi all’editoria a lei tanto caro, antelitteram.

In secondo luogo lei sottolinea di aver fatto il possibile per il riconoscimento del pregresso dovuto all’agenzia (per servizi di cui lo Stato ha già goduto) e per tutelare i lavoratori, ma nella sua nota non si capisce esattamente come si sia mosso sull’azienda per ottenere queste garanzie a fronte di una percentuale molto ridotta che il dipartimento intende riconoscere sul notiziario fornito.

In terzo luogo nell’ambito del bando di gara europeo iniziato dal governo precedente bisogna sottolineare come Askanews sia stata penalizzata più volte: prima di tutto dalla mancata proroga (concessa a tutti gli altri concorrenti) durante l’ultima fase della gara, poi dalla lunghezza della procedura (tra lotti ribaditi e ricorsi al Tar) con cui sono stati esclusi concorrenti che hanno partecipato alla gara per lotti per i quali non avevano i requisiti.

Questa situazione ha duramente penalizzato l’agenzia e soprattutto i giornalisti che hanno sopportato la cassa integrazione al 50% per 5 mesi per mantenere in vita l’agenzia. E ora cento famiglie vedono a rischio il loro posto di lavoro proprio sotto Natale e sotto quel governo del cambiamento che aveva messo i lavoratori tra i primi soggetti da tutelare.

Per questi motivi riteniamo che non si possa scaricare con una semplice nota una vertenza così delicata e che coinvolge il dipartimento Editoria, la presidenza del Consiglio, le appendici dell’amministrazione pubblica, il ministero del Lavoro. La politica può e deve fare di più, senza violare o superare alcuna legge, per salvaguardare una voce importante come askanews.

Tutto questo, lo ripetiamo, senza tacere le responsabilità dell’azionista di maggioranza, di cui peraltro stupisce il silenzio anche in un momento così importante.

red