“Scrivono cavolate” (così Salvini sui giornali)

I dubbi del leader leghista sui fondi all'editoria

DIC 20, 2018 -

Roma, 20 dic. (askanews) – “Leggere i giornali è incredibile: ‘Salvini non era da Conte’, ‘non era da Mattarella’, ‘è un segnale politico’, ‘chissà perché’: lo sa qual è la verità? C’era la recita alla scuola di mia figlia in prima elementare, è molto semplice”. Così Matteo Salvini, vicepremier, ministro dell’Interno e segretario della Lega, intervistato su Radio Rai 1, ha parlato di una “sequela di cavolate che si leggono sui giornali”, per poi proseguire: “Giusto per fare un nome, che Avvenire, il giornale della conferenza episcopale italiana, prenda sei milioni di euro di contributi pubblici dai cittadini italiani… penso che parte di quesi soldi possano essere spesi per chi è davvero in difficoltà”. Più in generale, “in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti penso che 130 milioni di euro che cittadini italiani che faticano a tirare a fine mese diano ogni anno a giornali che a volte vendono qualche migliaia di copie che evidentemente scrivono cose che lettori non premiano…”.

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