La Lega in piazza, Salvini: datemi mandato per trattare con la Ue

Cita Wojtyla e De Gasperi, "parlerò a nome di 60 milioni italiani"

DIC 9, 2018 -

Roma, 9 dic. (askanews) – Chiede “unità”, si rivolge ad un pubblico ben più vasto degli elettori della Lega, chiede “il mandato a trattare con la Ue non come ministro, non come governo, ma a nome di 60 milioni di italiani”. Matteo Salvini parla su un palco dominato dalla bandiera tricolore tante volte bistrattata dal Carroccio – lo slogan è “L’Italia rialza la testa” – e prova a segnare un’altra trasformazione della sua Lega: prima da partito del Nord a partito nazionale, ora da partito al governo addirittura a ‘Partito della Nazione’. Ad ascoltarlo in piazza del Popolo, dicono gli organizzatori, 80mila persone.

Di fatto, il lancio della campagna elettorale delle Europee, in cui evedentemente punta a scavalcare gli alleati Cinque Stelle – intestandosi la trattativa con l’Europa finora in mano al premier Giuseppe Conte – e a sfondare al centro, con citazioni di Giovanni Paolo II e Alcide De Gasperi. L’obiettivo è “un mandato pieno” a trattare con l’Europa: “Lo chiedo – esclama – non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare a figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di nessuno”. Al tempo stesso rassicura gli alleati: “Dureremo cinque anni e manterremo le promesse. Non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, neanche se arriviamo all’80%, per un sondaggio”.

I cavalli di battaglia sono i soliti: la lotta “ai poteri forti”, a Soros, a chi “vorrebbe desertificare l’Italia”, ai “globalisti che vorrebbero i cittadini consumatori tutti uguali, senza distinzioni”. L’ispiratore, dice il leader leghista è Giovanni Paolo II. “Oggi qualche giornalista lo definirebbe sovversivo, ma era un visionario. Noi ripartiamo dalla sua lezione per costruire una nuova Europa fondata su lavoro e identità”. Prima di lui, sul palco, anche il ministro Lorenzo Fontana aveva detto di “affidare all’Immacolata la grande reazione identitaria che dilaga in Europa”.