Mattarella: istituzioni rimuovano barriere che emarginano

"Cinismo triste e gretto, realtà si può migliorare"

DIC 7, 2018 -

Rimini, 7 dic. (askanews) – “La solitudine fa crescere la paura, logora i legami civili, riduce la voglia di partecipazione e produce sfiducia”. Per questo è necessario che le istituzioni pubbliche rimuovano “gli ostacoli e le barriere che creano emarginazione, iniquità e ingiuste disuguaglianza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario per i 50 anni della Comunità Papa Giovanni XXIII, la comunità fondata da don Oreste Benzi a Rimini.

“La solitudine può sembrare a qualcuno un rifugio all’interno del quale difendere una propria condizione di presunto benessere – ha detto Mattarella – ma sempre di più la solitudine fa crescere la paura, logora i legami civili, riduce la voglia di partecipazione, produce sfiducia. Da solo l’individuo è più debole, più insicuro. L’ambiente nel quale una persona riesce a realizzarsi è la comunità”.

Per il Capo dello Stato “rimuovere gli ostacoli e le barriere che creano emarginazione, iniquità e ingiuste disuguaglianza spetta prima di tutto alle pubbliche istituzioni, ma sta anche a ciascuno di noi, alle formazioni sociali e ai singoli cittadini”.

E’ faticoso, ci vuole “un po di coraggio” per abbattere “le barriere che discriminano”, ma non ci si può lasciar vincere dal “cinismo” che “è triste e gretto, si inchina al cosiddetto realismo ritenendolo immutabile”. La “realtà può essere cambiata e migliorata”. “Non dobbiamo avere timore o addirittura vergogna di nutrire e manifestare buoni sentimenti – ha aggiunto Mattarella -, perché questi ci aiutano a migliorarci mentre invece il cinismo è triste e gretto, si inchina al cosiddetto realismo ritenendolo immutabile”.

“La realtà – ha proseguito – può essere cambiata e migliorata. Dobbiamo abbattere le barriere che discriminano. Vi sono barriere reali, altre sono di convinzione, di mentalità, di modo di pensare, sono barriere che discriminano, che creano esclusione e pregiudizio”. Per il Capo dello Stato “occorre un po di coraggio, è vero, ma in realtà andare incontro agli altri e realizzarsi insieme è la nostra più profonda vocazione”.