“Il bilancio dello Stato è un bene pubblico” (Mattarella)

"Senza finanze pubbliche solide non si tutelano i diritti sociali"

NOV 28, 2018 -

Roma, 28 nov. (askanews) – Seppur indirettamente, il Presidente della Repubblica è intervenuto sulla questione della manovra economica del governo: il bilancio dello Stato è “un bene pubblico” e senza “finanze pubbliche solide” non è possibile tutelare i “diritti sociali”, ha detto Sergio Mattarella, parlando ai magistrati di nuova nomina della Corte dei Conti.

“La Corte Costituzionale – ha spiegato Mattarella – ha ricordato che il bilancio è un bene pubblico nel senso che è funzionale a sintetizzare e rendere certe le scelte dell’ente pubblico, sia in ordine all’acquisizione delle entrate, sia alla individuazione degli interventi attuativi delle politiche pubbliche”.

Per il presidente “è, d’altronde, evidente come, senza finanze pubbliche solide e stabili, non risulti possibile tutelare i diritti sociali in modo efficace e duraturo, assicurando l’indispensabile criterio dell’equità intergenerazionale”.

Il Capo dello Stato ha sottolineato che “ogni amministratore, a conclusione del mandato, è sottoposto al giudizio del corpo elettorale che valuta le scelte politiche, tradotte in concrete azioni di governo attraverso le decisioni di bilancio. Spetta alla Corte, a garanzia della stessa rappresentanza democratica, assicurare il rispetto dei principi di legalità, annualità, pubblicità, integrità, universalità e unità dei bilanci pubblici”.

Peraltro, ha aggiunto, “dopo la revisione costituzionale del 2012 e la modifica dell’art. 81 della Costituzione, l’equilibrio di bilancio, osserva la Corte costituzionale, implica ‘in prospettiva dinamica la continua ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per il perseguimento delle finalità pubbliche'”.

Per Mattarella “l’esercizio di bilancio ha a che fare con il pieno dispiegarsi dei diritti delle persone, la sana gestione con la tutela della solidarietà intergenerazionale. La nascita e lo sviluppo dello Stato democratico sono indissolubilmente legati all’affermazione e all’espansione dei diritti sociali quale strumento idoneo ad affermare i principi di libertà e di eguaglianza posti dal costituente a fondamento della Repubblica”.

“Una delle sfide più impegnative del tempo in cui viviamo – ha sottolineato – sta proprio nella ricerca di un contemperamento tra esigenze di bilancio e tutela dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione”.

Insomma, “si tratta di un tema delicato che richiede di agire sempre con grande saggezza. Vi sono, da un lato, diritti incomprimibili che devono essere salvaguardati, con priorità su altri interessi, anche a fronte di pressanti esigenze di bilancio”.

Adm/Mau