“Da oggi c’è uno scontro tra Italia e resto del mondo” (così Mario Monti)

"O meglio fra il Governo italiano e chi di economia ne sa qualcosa ..."

NOV 21, 2018 -

Roma, 21 nov. (askanews) – Da oggi c’è una dichiarazione pubblica e ufficiale da parte della Commissione europea che dice che la rotta intrapresa dall’economia italiana non è destinata né a portare alla riduzione del debito pubblico e neppure a far crescere la nostra economia, cosa ben più preoccupante. Quello della Commissione è un ulteriore parere autorevole che si aggiunge ai tanti già noti di istituzioni pubbliche e di agenzie private. Si prevede così uno scontro tra l’Italia contro il resto del mondo, o meglio tra il governo italiano contro chi sa qualcosa di economia e il resto del mondo”. Lo ha affermato l’ex premier Mario Monti, senatore a vita, commentando la bocciatura della manovra da parte della commissione Ue.

“Il rischio in caso di procedura d’infrazione – ha sottolineato Monti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7- non è solo quello delle sanzioni ma soprattutto quello di un ‘corsetto’ piuttosto rigido per l’economia italiana per diversi anni. Chi si definisce sovranista alla fine si ritroverà ad indebolire la sovranità italiana, cedendone pezzi all’Europa”.

“Io credo – ha detto ancora in proposito l’ex Premier e Commissario Ue- che la politica possa essere tanto migliore quanto più responsabile è la popolazione di un paese, la qualità della sua istruzione e la consapevolezza che agli atti di oggi corrispondano determinate conseguenze domani. Le regole della politica non si riducono all’acquisizione dei voti attraverso promesse di denaro da parte dello Stato. l debito pubblico si è formato perché per decenni la classe politica è stata molto riluttante a dire no a varie categorie della società, prevalevano i sì, con conseguente aumento del disavanzo. E questo perché non c’erano ancorai penalizzati da questo tipo di politica: i giovani di oggi, che non trovano lavoro”.

“Purtroppo – ha concluso Monti- oggi è prevalsa ancora più che in passato la voglia dei politici di fare promesse, come gli 80 euro. Oggi si è alzato ancora di più il livello delle promesse, raggiungendo livelli irrealizzabili”.

Tor/Int9