Morra (M5s) eletto alla guida dell’Antimafia. Pd attacca: spartizione tra destre

Dem esclusi dalla vicepresidenza, per l'opposizione scelta Santelli (Fi)

NOV 14, 2018 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Nicola Morra, senatore del M5s, è stato eletto presidente della commissione parlamentare Antimafia, grazie a 30 voti su 50 componenti la Bicamerale. Al senatore di LeU Pietro Grasso, ex magistrato a capo della Direzione Nazionale Antimafia ed ex presidente del Senato, sono andati invece 13 voti.

Vicepresidenti della commissione Antimafia sono stati eletti Christian Solinas (Lega-Psd’Az) e Jole Santelli (Fi).

Protesta il Pd, rimasto escluso dall’ufficio di presidenza dell’organismo di San Macuto, che in quota opposizione ha assegnato dunque la vicepresidenza all’azzurra Santelli. “La spartizione tra M5S, Lega e Forza Italia continua, anche nella commissione Antimafia – attacca il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci -. A parole si fanno guerra, nei fatti si spartiscono poltrone. Presidente va ai 5 stelle, vicepresidenti a Lega e FI”. Gli fa eco il vice Franco Mirabelli, componente della commissione Antimafia. “La scelta di M5s e centrodestra insieme di escludere le forze progressiste dall’ufficio di Presidenza della commissione Antimafia è grave e ne mina la credibilità”.

E un “patto scellerato tra M5s e destre” lo bolla anche la senatrice Pd Laura Garavini. “La Commissione Antimafia nella sua storia ha sempre cercato di tenere fuori dalla porta le divisioni politiche e le lottizzazioni: la nuova stagione del governo tra 5 Stelle e Lega la fa nascere in questa legislatura con un patto scellerato. Per garantire l’elezione al nuovo Presidente – commenta – i 5 stelle stringono un patto per eleggere negli altri 4 ruoli della Presidenza tutti parlamentari provenienti dalla stessa alleanza elettorale: due della Lega, uno di Forza Italia ed uno di Fratelli d’Italia. Non era mai successo che si chiudessero le porte della Presidenza ad una parte importante dell’opposizione. Neppure la presenza di Piero Grasso tra i componenti li ha fermati nella loro furia divoratrice di poltrone e democrazia”.

“Vorrei ricordare al nuovo Presidente, a cui faccio comunque auguri di buon lavoro, che nella scorsa legislatura il Pd – aggiunge Garavini – aveva la maggioranza ed aveva contribuito ad eleggere due vicepresidenti che non facevano parte della maggioranza: garantendo così la piena rappresentanza in Ufficio di Presidenza di tutto il Parlamento. Non basta citare i padri della lotta alle mafie se poi si lottizzano le Istituzioni che hanno il compito di contribuire a buone leggi e crescita della sensibilità antimafia”.