Voto italiani all’estero: stop brogli e ok segretezza con Blockchain

Proposta di legge Pd per riformarlo, ma resta per corrispondenza

NOV 12, 2018 -

Roma, 12 nov. (askanews) – “Spazzare via il campo dai rischi di potenziali brogli ma mantenere anche l’esercizio del voto per corrispondenza, che non è banale”: è l’obiettivo della proposta di legge per la riforma del voto degli italiani all’estero che, per la prima volta, si avvale della nuova metodologia della Blockchain. La proposta è stata presentata oggi, in una conferenza stampa alla Camera, dai suoi proponenti, i parlamentari eletti all’estero del Pd.

“Il meccanismo del voto resterà lo stesso – ha spiegato la deputata Laura Garavini-: la persona avente diritto riceverà il plico, dentro ci sono due buste ma non ci sarà più il tagliando elettorale ma due francobolli dotati di codici, verranno applicati nelle due buste e poi l’elettore validerà la scheda telefonando a un numero verde, raggiungibile a costo zero da tutto il mondo. Durante la chiamata gestita, non da una persona ma, in via automatica, tramite l’intelligenza artificiale, verranno poste domande specifiche per quell’elettore e nessun possibile imbroglione potrà manipolare quelle schede perchè non saprà rispondere a quesiti specifici rispetto al codice identificativo del soggetto: come si chiama sua madre o suo padre, ad esempio”.

L’unica novità, dunque, hanno spiegato i parlamentari del Pd, rispetto al passato è la telefonata – o il collegamento tramite applicazione smartphone – al numero verde che metterà in moto il meccanismo della Blockchain, dopo di che la scheda ormai valida potrà essere spedita, tracciata e letta attraverso il lettore ottico. Senza la telefonata, però, la scheda non sarà valida e il voto sarà perso.

La proposta di legge vuole essere, nelle intenzioni di deputati e senatori Dem eletti all’estero, un modo per mettere in sicurezza il voto degli italiani all’estero visto che “ad ogni tornata elettorale ci sono polemiche sulla validità di questo voto e sull’esistenza di potenziali brogli, in questo modo vogliamo garantire legalità e la maggiore partecipazione possibile, è una proposta di riforma estremamente all’avanguardia”.

“Abbiamo tanti connazionali all’estero il cui diritto di voto, introdotto qualche anno fa è continuamente minacciato sia da volontà politiche sia da chi, fraudolentemente, vuole alterarlo – spiega Gennaro Migliore, ex sottosegretario alla Giustizia nei governi Renzi e Gentiloni e ora membro della commissione Affari costituzionali di Montecitorio -, noi, con questa proposta, vogliamo seguire la Costituzione e fare in modo che il voto sia personale, libero e segreto. Siamo disponibili a verificare con esperti e con un approfondimento che ci sia la garazia della sicurezza e della segretezza”.