Di Maio: “Sulla prescrizione intesa con Lega o salta il Contratto”

Intervista del vicepremier al Fatto Quotidiano

NOV 8, 2018 -

Roma, 8 nov. (askanews) – “Sulla prescrizione intesa con la Lega o salta il Contratto”, così titola il Fatto Quotidiano l’intervista al vicepremier Luigi di Maio. “Sono tornato dalla Cina e ho trovato un macello. Nelle ultime ore sulla prescrizione mi sono arrivati solo segnali positivi. Bisogna trovare la quadra”.

Di Maio risponde prima di tutto sulla cacciata di Roberto Battiston dalla presidenza dell’Agenzia spaziale: “Sicuramente non eravamo stati informati della decisione, e adesso addirittura già trapelano nomi di sostituti. Ho visto circolare il nome di un generale (l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeron autica, Pasquale Preziosa, n d r) ma noi dobbiamo scegliere una persona che fa parte di quel mondo di eccellenza, in grado di reggere quel ruolo. È stato un colpo di mano?” Si passa poi al voto sul dl sicurezza e la prescrizione: “La prescrizione è nel contratto e va fatta. Il tema è che quando non ci confrontiamo io e Salvini direttamente aumenta la tensione” con “i parlamentari” che “vanno avanti, e retroscena e indiscrezioni si inseguono. Ma la situazione si è sgonfiata”.

E su possibili crisi di governo dice: “L’allarme è rientrato. Ma ora dobbiamo chiudere sulla prescrizione, votandola dentro il ddl Anticorruzione. Non possiamo dire alle famiglie delle vittime delle stragi che slitterà tutto all’anno prossimo”.

“Il diavolo si annida nei dettagli. È inutile pensare di favorire la prescrizione con degli escamotage. Non dico che lo voglia fare la Lega, ma noi dobbiamo fare sì che la riforma di questo istituto sia efficace” e si deve trovare una quadra nel vertice di stamattina a Palazzo Chigi “perché il ddl con la prescrizione va votato in aula alla Camera il prima possibile”, “altrimenti salta il contratto di governo”.

Infine una domanda sul condono ottenuto dal padre di Di Maio per la casa di famiglia a Pomigliano d’Arco: “Nel 1966 mio nonno ha costruito la casa utilizzando un regio decreto del 1942. E nel 1986 mio padre per eccesso di zelo decise di mettere ordine col Catasto perché non si sapeva neppure se mio nonno avesse prodotto tutte le carte al tempo, quando mio padre aveva 16 anni. La risposta alla richiesta arrivò nel 2006: che colpa ne ha la mia famiglia?” Dmo