Mattarella avverte: non ci si può sottrarre a equilibrio bilancio

Non è un astratto rigore

OTT 23, 2018 -

Roma, 23 ott. (askanews) – “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore” e nessuno si può sottrarre a questa. Bisogna evitare che il disordine dei conti produca “contraccolpi pesanti per le fasce più deboli” e questa è una responsabilità che “accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative”.

Dopo la bocciatura della manovra da parte dell’Ue, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia un monito al Governo e lo fa prendendo la parola all’Assemblea dell’Anci alla Fiera di Rimini. Davanti ad un migliaio di sindaci, Mattarella ricorda che “ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”.

Una responsabilità, precisa il capo dello Stato, che accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative – qualunque sia la sua militanza politica – perché “si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”. Ai sindaci, Mattarella riconosce che “avete bisogno di risorse. Di investimenti che assicurino le disponibilità finanziarie necessarie e difendano la dignità e la funzione dei governi comunali. All’impiego di risorse, peraltro, corrispondono impegni sempre più esigenti. I bilanci in equilibrio – evidenzia Mattarella – l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”.

Al popolo dei primi cittadini, Mattarella ricorda che “la leale collaborazione tra le istituzioni non appartiene soltanto a un galateo formale, ma costituisce sostanza della vita della Repubblica, in quanto consente di svolgere meglio il servizio alla cittadinanza e, al tempo stesso, di far funzionare quel pluralismo di istituzioni, fondamentale per gli equilibri della democrazia”.