L’inespugnabile palazzo di Casapound nel centro di Roma

Visita della Finanza rispedita al mittente

OTT 23, 2018 -

Roma, 23 ott. (askanews) – Ti chiedi da anni come è possibile. Passare a via Napoleone III, a Roma, a due passi da Termini, nel quartiere Esquilino, e notare l’enorme scritta in marmo sulla facciata del palazzo: “Casapound”, anzi, fascistissimamente, CASAPOVND. Che poi le facciate di quei palazzi storici non si possono toccare, per legge. In caso contrario, se lo fa un cittadino qualunque, arrivano subito i vigili, per il ripristino. Invece niente, da anni, per Casapound. La sera le finestre sono aperte e le luci accese, dentro noti poster e suppellettili con richiami all’ultradestra. Non è un bel vedere. Ogni tanto qualcuno fuma alla finestra. Ma non è certo una questione di decoro urbano, alla fine: come è possibile che questo gruppo di estrema destra occupi una porzione di uno stabile nel centro della capitale italiana, senza che nessuno abbia fatto e faccia niente. Come ieri pomeriggio, quando la visita annunciata e concordata della guardia di finanza, per impulso della Corte dei conti, è finita in un nulla di fatto di fronte alle proteste degli esponenti del gruppo. Ora fonti di stampa fanno sapere che sarebbe in preparazione il blitz definitivo, e questa volta non preannunciato. Gli occupanti non sembravano troppo preoccupati.

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