Secondo Davide Casaleggio i diritti passano dalla “blockchain”

Applicare questa tecnologia (usata es. per le criptovalute) alla Pa

OTT 22, 2018 -

Roma, 22 ott. (askanews) – “Quest’anno con il governo qualcosa effettivamente è cambiato, però non è cambiato il valore dell’attivismo e della partecipazione”. Lo ha detto Davide Casaleggio in una intervista a Fanpage. Sul superamento del concetto di “democrazia partecipativa” Casaleggio spiega: “Bisogna innanzitutto avere gli strumenti per poter esercitare nuovi diritti di cittadinanza digitale, dall’altra parte è necessario avere la consapevolezza che questi diritti esistono, che si sono trasformati”. Su questi nuovi strumenti aggiunge “ne vediamo già qualcuno all’interno della piattaforma Rousseau, vediamo la possibilità di presentare leggi direttamente da parte di un cittadino e poi vederle rappresentate in Parlamento”.

“Io sto studiando il tema della blockchain – prosegue Casaleggio – le sue applicazioni già oggi sono dappertutto e ci sono moltissimi contesti in cui può essere applicata […] Penso che dovremmo iniziare in Italia dal permettere l’utilizzo di questa tecnologia in vari contesti anche pubblici, anche della pubblica amministrazione per gestire dei processi base”. (La blockchain è un sistema usato, al momento, prevalentemente nel mondo delle criptovalute, Ndr.) “Il problema non è scrivere un diritto sulla carta. Il problema è volere un diritto, esercitarlo e continuare a pretendere quel diritto. Quando parliamo di nuovi diritti parliamo di diritti che emergono grazie a contesti culturali e nuove tecnologie. Esistono dei modi per rendere trasparenti dei processi. La blockchain, per esempio, è un’evoluzione che vedrà anche il voto e quindi anche all’interno di Rousseau stiamo lavorando per inserire la blockchain come un sistema di certificazione distribuito che permetterà a più enti o più persone di verificare che tutto sta succedendo effettivamente nel rispetto delle regole”, conclude.

Luc/Int2