Il procuratore nazionale antimafia dice che il decreto Genova lascia aperta la porta alle mafie

Cafiero de Raho: scritto senza pensarci

OTT 22, 2018 -

Roma, 22 ott. (askanews) – “Il decreto Genova è la più chiara dimostrazione di come evidentemente alle mafie non si pensi, perché in quel decreto è previsto che gli affidamenti avverranno anche in violazione delle discipline, salvo quelle penali. Quindi anche in violazione di discipline extrapenali, cioè interdittive, soggetti contigui, tutto ciò che è la barriera che è stata creata per quelle imprese mafiose che fanno il movimento terra. Quanto movimento terra ci sarà per la ricostruzione del ponte? Quante imprese interverranno per la costruzione? Quelli sono i circuiti in cui la ‘ndrangheta, la camorra e cosa nostra si muovono di più. I primi investimenti le mafie li hanno fatti proprio in quelle imprese e allora non si può pensare all’urgenza senza pensare al contrasto altrimenti si lancia un messaggio che non è quello corrispondente a ciò che il popolo italiano vuole”. Lo ha dichiarato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, intervistato da Klaus Davi e Paolo Liguori durante la prima puntata di “Fatti e Misfatti – I Fuorilegge” in onda su Tgcom24.

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