Elezioni in Trentino: la svolta storica, Lega al governo

Fugatti governatore. Sconfitto il centrosinistra, quasi scomparsa Fi

OTT 22, 2018 -

Trento, 22 ott. (askanews) – Svolta storica in Trentino Alto Adige. Il centrosinistra, erede della Dc, perde l’ultima raccaforte del Nordest (ad eccezione delle città di Padova e Belluno), a tutto vantaggio della Lega. Lega che potrebbe entrare nel governo dell’Alto Adige in alleanza con la Svp, il partito di lingua tedesca. Fuori gioco, dunque, il Pd e naufragio imprevedibile di Forza Italia. Maurizio Fugatti, Lega, 48 anni, sottosegretario alla salute, è il nuovo governatore trentino. Veniva dato per probabile vincitore, ma non al 46%, come si è affermato.

“Tutto merito della coalizione” si è schermito. Sta di fatto che la Lega, quasi al 28%, ha conquistato 13 dei 35 seggi del consiglio provinciale. Le altre 8 liste di sostegno a Fugatti hanno messo insieme 7 seggi (quindi la maggioranza c’è tutta), di cui uno soltanto è di Fi, mentre nessuno è stato appannaggio di Udc e Fdi. Ha perso – una bruttissima sconfitta – l’alleanza uscente di centrosinistra. Il Pd ha rotto con Ugo Rossi, il presidente dell’ultimo mandato. Rossi, candidatosi con gli autonomisti del Patt, ha portato a casa il 12,4% dei consensi e 3 seggi. L’ex senatore Giorgio Tonini del Pd il 25,4% (coalizione), ma il suo partito, il Pd appunto, un misero 13,9% e 4 consiglieri. Il M5s si è fermato al 7,1% con Filippo Degasperi. Gli azzurri di Fi non sono andati oltre il 2,8%.

“Abbiamo mantenuto il risultato delle Politiche del marzo scorso – sottolinea, soddisfatto, Fugatti -. Non è rituale in Trentino ripetere il consenso del precedente turno. E questo significa che gli elettori sono soddisfatti di come governiamo a Roma”. La Lega aveva raccolto il 29,3% dei consensi, il Pd il 24,1 (quindi ha perso più di 10 punti percentuali), Forza Italia il 19,2% e, dunque, la sua è stata una catastrofe. Come, in parte, quella del M5S che aveva raggiunto il 19,5%. Per Fugatti si è trattato di un trionfo – essendo stata la ‘prima volta’ della Lega -: ha ottenuto 124.590 preferenze, di cui 3.684 solo al presidente. Il traino di Matteo Salvini è stato indiscutibile; ha trascorso giornate intere nelle due province. Ed è riuscito a sfondare anche a Bolzano, dove è il primo partito degli italiani. E come tale si appresta ad allearsi con la Volkspartei di Arno Kompatscher, presidente uscente.

La Svp è scesa al minimo storico, poco sopra il 40% ed ha fatto 15 seggi, anziché i 17 cui puntava. Per fare maggioranza (su 35) gli andrebbero a pennello i 4 seggi della Lega. Kompatscher, alleandosi in precedenza col Pd, è riuscito pragmaticamente a strappare molto a Roma. Adesso, quindi, è naturale accompagnarsi al Carroccio. Il Pd, infatti, può offrire solo un seggio. Il secondo partito, nel Sud Tirolo, è il Team Kollensperger, fondato in luglio da un grillino dissidente; sarà presentato nell’assiste provinciale con 6 seggi. Ma Kollensperger ha già detto che il suo movimento è alternativo alla Svp. Dov’è, invece, finita Forza Italia? Silvio Berlusconi si era speso in prima persona, sia a Trento che a Bolzano. Risultato? Solo l’1% in questa provincia, ovviamente nessun seggio. I grillini hanno pure loro rastrellato le briciole, il 2,4%, ma un seggio l’hanno conquistato. Il movimento di Luigi Di Maio, anzi di Riccardo Fraccaro – perché il ministro per i Rapporti con il Parlamento risiede a Trento – ha pagato, si dice, non solo la rottura con Kollensperger, ma anche il no pronunciato proprio da Fraccaro negli ultimi giorni di campagna elettorale contro il tunnel del Brennero, che è largamente in costruzione. Tunnel che, invece, ha detto di volere Salvini, guarda caso proprio nelle stesse ore del no pentastellato.