Conte: piccole imprese russe non devono soffrire per sanzioni Ue

Auspichiamo ripresa investimenti Bers, ma in accordo con Ue

OTT 18, 2018 -

Bruxelles, 18 ott. (askanews) – Sulle sanzioni europee alla Russia legate alla situazione in Ucraina, “le posizioni dell’Italia non sono cambiate: le sanzioni sono un mezzo e non il fine. Le sanzioni hanno una logica strumentale, mai finalistica”. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte, rispondendo alla domanda di un giornalista russo, durante la sua conferenza stampa al temine del Consiglio europeo, questo pomeriggio a Bruxelles.

“Noi – ha proseguito Conte – siamo per il dialogo con la Russia. Io il 24 ottobre sarò a Mosca, e ovviamente in quell’occasione valuteremo tutte le relazioni economiche e commerciali con la Russia. In particolar modo – ha spiegato – noi ci impegniamo affinché le piccole e medie imprese russe, il che significa poi tutto il tessuto produttivo più modesto in termini di consistenza, e anche la società civile russa, non abbiano a soffrire per queste sanzioni”.

“Per esempio – ha continuato il premier – auspichiamo che la Bers (la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, che finanzia progetti nell’Europa dell’Est, ndr) possa ripartire con gli investimenti in Russia per far ripartire questo tessuto produttivo e anche la società civile. Però, allo stesso tempo – ha avvertito Conte – siamo nel contesto dell’Unione europea, e quindi sappiamo che si può lavorare al dialogo, ma certe decisioni di questo tipo vanno anche concordate nell’ambito dell’Unione europea”.

Rispondendo poi a una domanda sul caso del tentato omicidio dell’ex agente segreto russo Sergei Skripal e di sua figlia Yulia in Gran Bretagna, il premier ha aggiunto: “Sulo caso Skripal ho detto fin dall’inizio alla prime minister Theresa May che ovviamente attendevamo i risultati dell’inchiesta; e se ci sono responsabilità, le responsabilità soggettive vanno perseguite e noi siamo disponibili – ha concluso – ad assecondare il Regno Unito in questo processo sanzionatorio”.