Salvini in Trentino, bomba carta contro una sede della Lega

Lasciata scritta: "Fischia il vento". Calderoli: torna il terrorismo

OTT 13, 2018 -

Trento, 13 ott. (askanews) – Il leader della Lega Matteo Salvini è impegnato oggi e domani in un intenso fine settimana di campagna elettorale per le Regionali in Trentino Alto Adige dove si vota fra otto giorni, domenica 21 ottobre, per i nuovi Presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Elezioni in cui è atteso un exploit del Carroccio che potrebbe modificare equilibri tradizionali. L’arrivo di Salvini in Trentino, previsto per l’ora di pranzo, è stato animato da una forte esplosione nella notte che ha mandato in frantumi i vetri della sede del movimento ad Ala, dove Salvini è atteso nel pomeriggio per un incontro con i militanti del partito. Un boato che ha svegliato l’intero paese. Sui mueri della sede locale del Carroccio è anche comparsa la scritta: “Fischia il vento”. Sono in corso indagini da parte delle Forze dell’ordine.

“Andiamo avanti serenamente con il nostro lavoro. Ovviamente – ha commentato il sottosegretario leghista alla Salute e candidato del Carroccio alla guida della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – confermiamo tutti gli appuntamenti di oggi con il segretario federale Matteo Salvini. Fatti come questi certo è che non ci fanno piacere. Ma sicuramente non ci intimidiranno. Confidiamo sull’esito di queste indagini che stanno procedendo efficacemente. Mi sembra che gli inquirenti abbiano le idee molto chiare e questo ci da fiducia. Noi siamo a disposizione delle autorità inquirenti”.

“Dobbiamo subito agire per impedire un ritorno del terrorismo, un ritorno degli anni di piombo. Fermiamo le bombe, prima che ci scappi il morto”, ha affermato il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli, invitando a “non sottovalutare” quanto sta accadendo in danno delle sedi della Lega. “Prima – ha sottolineato l’ex ministro – erano scritte spray, odiose ma innocue, poi proiettili e bossoli inviati con lettera, inquietanti ma innocui, poi gli assalti a banchetti e gazebo, questi meno innocui, con militanti finiti anche al pronto soccorso. Adesso siamo arrivati agli ordigni esplosivi.

Tre in tre mesi, a luglio nella nostra sede trevigiana di Villorba, a settembre in quella di Cremona, questa notte una bona carta che ha devastato la nostra sede ad Ala in Trentino dove oggi è atteso Matteo Salvini. Parliamo di bombe, qualcuno se ne rende conto? Tre bombe in tre mesi. E per fortuna non c’è scappato il morto, non ancora”.

“Auspico – ha detto ancora Calderoli- la massima severità con i responsabili di questi attentati alle nostre sedi perché chi fa esplodere le bombe non è un oppositore politico ma è un terrorista e come tale va trattato, sbattendolo in galera per molti anni. Serve la galera per i terroristi e la chiusura di quei luoghi, penso ad alcuni centri sociali, che rappresentano il terreno fertile dove crescono la violenza e il terrorismo.

Ma serve anche uno stop ai tanti cattivi maestri che stanno predicando l’odio nei giovani, negli studenti, che poi vanno in piazza a bruciare i fantocci di Salvini come accaduto ieri a Torino o ad appendere manifesti che inneggiano al ritorno delle BR come accaduto nelle ultime settimane prima a Torino e poi a Milano”.

Tor