Mattarella: stragi naziste indicano cosa fare al popolo italiano

"Eccidio Acerra provocato senso unità e costruzione democrazia"

OTT 2, 2018 -

Roma, 2 ott. (askanews) – Di fronte alla “strage di Acerra, compiuta dall’esercito nazista dopo l’8 settembre”, “la coscienza del comune destino del popolo italiano è oggi una delle eredità più preziose a cui possiamo ancora attingere, grazie anche al sacrificio e al martirio di coloro davanti ai quali oggi ci inchiniamo». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione.

«La strage di Acerra – ha ricordato – compiuta dall’esercito nazista dopo l’8 settembre e lo sbarco degli alleati a Salerno, mentre nella popolazione civile cresceva la speranza di pace e di libertà, è parte incancellabile della memoria della Repubblica. Nel giorno del 75° anniversario le istituzioni democratiche, nate dalla Liberazione e plasmate dalla Costituzione, rendono onore agli atti eroici dei cittadini di Acerra, alle vite innocenti di donne, uomini, anziani, bambini che vennero sterminate senza pietà, a tutti coloro che con dolore, sofferenza e coraggio hanno poi saputo ricucire il tessuto della vita, e quindi percorrere le vie della ricostruzione”.

Per Mattarella “il barbaro eccidio che gli occupanti misero in atto, insieme ad incendi, razzie e distruzioni, con il proposito disumano di cancellare ovunque i segni di vita e di comunità, fu uno degli eventi più tragici e sanguinosi avvenuti in quei mesi nelle regioni meridionali. Quanto si consumò ad Acerra e nei territori circostanti, fin dai giorni precedenti la strage – ha sottolineato il presidente – rende testimonianza di quel desiderio di liberazione e di quel profondo sentimento di dignità, che emergevano al sud dopo gli anni della dittatura e le tribolazioni del conflitto mondiale”.

Le vicende della guerra provocarono tra il ’43 e il ’45, ha ricordato Mattarella, una “drammatica frattura nel Paese, con il nord a lungo occupato, ma sono numerosi gli episodi, le forme di resistenza, le reazioni popolari all’insostenibile oppressione nazista, di cui si è resa protagonista la gente del Mezzogiorno e che rafforzano il senso dell’unità nazionale, insieme a quei valori che hanno poi costituito le fondamenta dell’edificio democratico”.