Conte all’Onu: Italia rispetta diritti. Giustizia per Regeni

Il premier all'Assemblea: "Sovranismo è in Costituzione"

SET 26, 2018 -

New York, 26 set. (askanews) – Rivendicazione del ruolo dell’Italia nella gestione della crisi dei migranti, con il pieno rispetto dei diritti umani, e nella stabilizzazione della Libia, richiesta di “verità e giustizia” per Giulio Regeni. Sono due dei temi affrontati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’Onu, da dove il presidente del Consiglio ripartirà stasera alle 8 americane per Roma, dove domani è atteso per il Consiglio dei Ministri che dovrà dare via libera alla nota di variazione al Def.

Nel suo debutto al Palazzo di Vetro, il premier ha rivendicato l’impostazione “sovranista” del governo, dato che, ha spiegato in conferenza stampa, il “sovranismo è nella nostra Costituzione: la sovranità appartiene al popolo” e consiste nel cercare di “soddisfare le esigenze delle persone”. Anche perchè, ha sottolineato nel suo intervento all’Assemblea generale, “non considero prima ancora che politicamente, moralmente accettabile un’azione di governo che non si preoccupi adeguatamente di assicurare a tutti i cittadini condizioni di vita eque e pienamente dignitose”.

Conte ha anche respinto le critiche avanzate all’Italia sui diritti umani e sul trattamento riservato ai migranti, giunte in particolare dall’Alto commissario Michelle Bachelet. “La nostra politica sull’immigrazione – ha scandito – ha al primo posto l’obiettivo di tutelare la dignità delle persone, salvare le vite e difendere i diritti fondamentali delle persone. Chi dà una lettura diversa della nostra politica e del nostro operato, dopo quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare, non può essere in buona fede”. Però, ha detto nel suo intervento in aula, “i fenomeni migratori con i quali ci misuriamo richiedono una risposta strutturata, multilivello e di breve, medio e lungo periodo da parte dell’intera Comunità internazionale”.

L’Italia, ha poi detto, conferma “il proprio impegno accanto e a favore delle Nazioni Unite” nella convinzione che in “un contesto globale sempre più frammentato, multipolare e in continua evoluzione” la Comunità internazionale “abbia bisogno di un multilateralismo effettivamente efficace e di Nazioni Unite rafforzate nel loro ruolo di pilastro di un sistema internazionale fondato sulla pace, la giustizia e l’equità”.

Oggi, ha sottolineato, l’Italia è impegnata su vari fronti (è il principale fornitore di caschi blu tra i Paesi occidentali) e in particolare gioca un ruolo da protagonista per la stabilizzazione della Libia, per la quale ha promosso una Conferenza internazionale a novembre in Sicilia, a cui potrebbe partecipare anche Donald Trump. “Una conferenza – ha precisato – che non può essere la panacea di tutti i problemi: non siamo così ingenui da pensare che possa dirimere tutti i conflitti, ma lavoriamo perché sia una chance nei confronti del popolo libico, senza alcuna pretesa di offrire soluzioni preconfezionate nel rispetto della sovranità del popolo libico. Vogliamo dare un contributo per la stabilità del Paese”.

A margine dei lavori dell’Assemblea, il presidente del Consiglio ha avuto incontri bilaterali, in mattinata, con il presidente iraniano Hassan Rouhani (al quale ha ribadito che l’Italia sostiene il programma di non proliferazione) e con quello egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, a cui ha chiesto garanzie per la soluzione del caso di Giulio Regeni. “Ho chiesto – ha spiegato Conte – che ci siano verità e giustizia per Giulio Regeni, che i colpevoli siano portati davanti a un tribunale. Ho avuto l’assicurazione, da parte di al-Sisi, che farà di tutto e lavorerà lui stesso incessantemente per questo risultato”.

Afe