Lega e M5s tentano ricucire su Orban,mozione unitaria alla Camera

"Valutare stop Bruxelles alla condanna". Pd: i 5 stelle hanno ceduto al Carroccio

SET 25, 2018 -

Roma, 25 set. (askanews) – Stop alle sanzioni verso l’Ungheria di Viktor Orban se il Consiglio europeo verifica che non esiste il rischio di violazione grave dei valori su cui si fonda l’Ue. E’ l’impegno chiesto al governo in una mozione firmata dai capigruppo M5s e Lega, Francesco D’Uva e Riccardo Molinari, discussa oggi in aula alla Camera.

Con il documento, che verrà messo ai voti giovedì, la maggioranza gialloverde prova a trovare una posizione comune su un tema che al Parlamento europeo il 12 settembre scorso aveva diviso: di qua il Carroccio contrario alla risoluzione (approvata con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti) che invitava il Consiglio europeo a constatare, a norma dell’articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, l’esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte dell’Ungheria dei valori su cui si fonda l’Unione; di là M5s a favore come la maggioranza dell’assemblea plenaria di Strasburgo.

Oggi i gialloverdi sono stati costretti a pronunciarsi sul tema da una mozione all’ordine del giorno dell’aula di Montecitorio a prima firma del capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, che chiede al governo Conte di impegnarsi a sostenere, in seno al Consiglio dell’Unione europea, dove la posizione italiana potrebbe essere decisiva, il voto espresso dal Parlamento europeo. M5s e Lega hanno dunque presentato una propria mozione che “impegna il governo ad attivarsi affiché il Consiglio dell’Unione europea accerti che i motivi che si ritiene siano all’origine della procedura di cui all’articolo 7, paragrafo 1, del Tue nei confronti dell’Ungheria non siano venuti meno e, nel caso non fossero più validi, affiché sia chiusa celermente la procedura stessa, in quanto infondata”.

“Dovendo conciliare la posizione del M5S (che all’Europarlamento ha votato contro Orban) e quella della Lega (che ha votato a favore) – commenta il deputato Pd Stefano Ceccanti – la maggioranza presenta una mozione con un dispositivo monco, sbilanciato sulla Lega, dove si dice che se il Consiglio europeo verifica che i problemi in Ungheria non ci sono più la procedura si arresti. Silenzio totale, invece, sul caso opposto. Questa sfida al principio di non contraddizione è particolarmente grave se si pensa che il voto del Presidente Conte potrebbe essere decisivo. Il M5S smentisce quindi il motivato voto dei propri europarlamentari contro Orban sacriifcandolo alla disciplina di maggioranza?”.