La lunga marcia di Marcello Foa verso la presidenza della Rai

Dopo il vertice ad Arcore

SET 18, 2018 -

Roma, 18 set. (askanews) – Dopo il vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, la maggioranza Lega-M5s accelera su Marcello Foa, con un timing che – nelle previsioni – è davvero serrato: domani l’ok della Vigilanza Rai alla risoluzione di maggioranza che dà il “via libera” al Cda per indicare nuovamente il giornalista come presidente di viale Mazzini; giovedì, alle 14, la riunione del Cda; nel pomeriggio il gradimento in Commissione sul presidente, stavolta con i voti favorevoli anche di Forza Italia e dunque sufficienti per la maggioranza qualificata dei due terzi.

Gli azzurri hanno infatti anche ufficialmente dato l’ok a Foa, con le parole di Giorgio Mulè: “Su Foa c’è stato un cambiamento a 180 gradi. Noi non abbiamo criticato la persona, abbiamo detto alla Lega ‘condividete il percorso che porterà al candidato che voi indicate’. Non è stato fatto all’epoca, è stato fatto adesso. Quindi adesso certamente ci sono tutte le condizioni perché si arrivi ad una soluzione diversa rispetto a prima dell’estate”. Un cambio di atteggiamento che potrebbe sostanziarsi già domani, con il voto favorevole di Fi alla risoluzione di maggioranza: la decisione sarà presa stasera (l’alternativa comunque è l’astensione), ma dalla Lega fanno sapere che c’è anche la disponibilità ad accogliere l’emendamento forzista che prevede l’audizione di Foa prima del voto di gradimento. In questo caso, l’audizione avrebbe luogo sempre giovedì, ritardando solo di un paio d’ore il voto della Vigilanza.

Un percorso ritenuto possibile anche dal Movimento Cinque Stelle: “Non c’è nessuno impedimento a Foa, i membri del Cda possono rieleggere qualsiasi consigliere al loro interno. Noi giudichiamo un profilo in base ai requisiti, rispettando l’indicazione del Cda. Poi la Commissione vigilerà sugli atti del presidente e tutto quello che non ci piacerà voteremo contro”, spiega uno dei commissari a Cinque Stelle, negando maldipancia per un nome che ha il beneplacito di Berlusconi.

L’unico intoppo, a questo punto, potrebbe venire dallo stesso Cda, almeno a sentire il Pd: “Tutti i pareri giuridici che abbiamo raccolto ci dicono che non si può riproporre un candidato già bocciato. Se i consiglieri lo faranno, siamo pronti a presentare esposti di fronte a Tar, tribunali civili e penali, tribunale delle imprese. Vediamo se se la sentiranno…”. Ma dalla Lega ribattono: “Abbiamo depositato anche noi un parere, e dice che non c’è nessun ostacolo a riproporre il nome di Foa”.

Rea/Int2