Contro le cene nel Pd Roberto Giachetti fa lo sciopero della fame

"Basta perdere tempo"

SET 18, 2018 -

Roma, 18 set. (askanews) – “Amici cari, visto che voi vi dedicate alle cene e continuate a prendere tempo mentre il Pd scivola sempre più in basso, io smetto di mangiare. Dalla mezzanotte di ieri sciopero della fame per chiedere che sia fissata subito la data del congresso”. Lo annuncia su twitter Roberto Giachetti, esponente del Pd. Dopo il balletto delle cene Pd convocate e saltate, Roberto Giachetti reagisce a suo modo: iniziando lo sciopero della fame. In un video pubblicato su Facebook, l’ex radicale spiega: “Basta. Voi pensate che di fronte alla crisi del partito basti una cena per risolvere i problemi? Sono incazzato nero. Penso che non sia accettabile quello a cui abbiamo dovuto assistere per ore a proposito di cene, di incontri, cene a quattro. Quell’altro che gli risponde che fara la cena con il professore, lo studente, l’imprenditore. Non è più possibile andare avanti così. La giornata di ieri è culminata con il sondaggio di La7 che ci da sotto il 17 per cento. Ma davvero al nostro popolo possiamo offrire uno spettacolo di questo tipo? Uno spettacolo indecoroso per il quale veniamo presi alla berlina da tutti”.

Giachetti rivendica di aver “spiegato in mille occasioni che non era possibile rimandare il congresso, che la situazione che avevamo di fronte necessitava una reazione immediata. E noi invece traccheggiamo, diciamo che lo faremo. Ognuno si alza la mattina e dice la sua. Io sono d’accordo, per me il Pd è ancora l’unico argine a questa destra. Però è arrivato il momento in cui ognuno si assuma le proprie responsabilità. Lo dico con grande umiltà”. Al punto in cui si è arrivati, “per me l’unico modo di reagire a questo scenario indecoroso, l’unica possibilità di esprimere energia è quella di tornare alle mie origini. È quello che ho iniziato a fare dalla mezzanotte di ieri sera e cioè iniziare uno sciopero della fame. Di farlo con un solo obiettivo: che sia immediatamente fissata la data del congresso, che sia convocata una assemblea straordinaria. Io il congresso lo voglio subito, i tempi ci sono. È inutile che ci avventuriamo in congressi regionali staccati da un disegno nazionale. Chiedo di unificare i percorsi congressuali e fare il congresso entro novembre. Dobbiamo smetterla di continuare a suonare la nostra musichetta come faceva l’orchestrina sul Titanic non rendendosi conto che sarebbe andata a sbattere contro un iceberg. Il nostro iceberg è di fronte a noi. Chiedo che ci sia una reazione” “Acceleriamo tutti i tempi. Il partito democratico non può essere una sommatoria di tweet e interviste sui giornali. Si vuole sciogliere il Pd? Il Pd non lo scioglie ne Calenda con i suoi coinvitati a cena, ne Orfini quando si alza la mattina. Il Pd, se si decide, lo scioglie l’unico proprietario: il famoso popolo. Ci si candidi al congresso con la linea dello scioglimento del Pd. C’è un popolo, ci sono i militanti che ancora credono che il Pd sia l’unico argine a quello che abbiamo di fronte a noi, ma deve camminare. Non può stare senza benzina e con le gomme sgonfie aspettando qualcuno che gli dia una spintarella. Ci sono idee e progetti? Ci si metta la faccia e si usino le primarie. Il mio sciopero è vincolato alla data del congresso. Serve una risposta seria al ridicolo che abbiamo messo in campo in questi giorni”, conclude Giachetti.

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