Fico vede Al-Sisi: vogliamo verità su Regeni, non arretreremo

Il presidente della Camera ricevuto Al Cairo: servono passi avanti e un processo o rapporti restano poco sereni"

SET 17, 2018 -

Roma, 17 set. (askanews) – Nell’incontro tra il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente egiziano Al-Sisi “c’è stato un solo un punto all’ordine del giorno, la questione di Giulio Regeni”, perché “senza passi avanti concreti” i rapporti tra i due Stati restano “poco sereni”, visto che l’Italia “non arretrerà” nella richiesta di arrivare alla verità sull’omicidio del ricercatore.

Al termine dell’incontro al Cairo, Fico ha spiegato che sull’inchiesta “siamo in un punto di stallo,”, nonostante “la procura di Roma che ha indizi e novità importanti li ha consegnati alla procura del Cairo”. Dunque “ho detto ad Al Sisi che siamo in stallo e spero ci siano soluzioni immediate. Ho ricordato al presidente che Regeni è stato sequestrato, torturato per 7 giorni, e ucciso. E certo non è stato fatto da cittadini comuni. E gli ho detto che Giulio Regeni è come se fosse morto una seconda volta per un serie di depistaggi che ci sono stati. Ora ci sono dei nomi, quelli di nove persone, che dimostrano come abbia operato una rete che ha pedinato, sequestrato, torturato e ucciso Regeni. Ho riportato queste cose ad Al Sisi, che le conosceva bene, e sono stato molto chiaro nel dire che ora serve una soluzione. Dopo due anni e mezzo non c’è ancora un processo in corso. Dobbiamo arrivare ad un processo, che sarà complicato ma serve un passo avanti. Senza questo passo avanti è chiaro che anche i rapporti tra i Parlamenti sono complicati. Senza passi avanti seri e sostanziali che portino ad un processo e a una verità definitiva sugli esecutori materiali e chi si muoveva dietro, i rapporti saranno complicati e poco sereni. Ho detto ad Al Sisi che questo è il punto dell’opinione pubblica italiana, dalla famiglia Regeni, dello Stato italiano. E non arretremo mai. È stato un incontro molto chiaro, sono state dette le cose che andavano dette”.

L’auspicio del presidente della Camera è che “nell’incontro a ottobre tra le due procure ci sia un definitivo passo avanti. Va bene dire che è una priorità, vanno bene le parole e gli impegni, ma ora bisogna passare ai fatti: un’indagine seria sulle persone, sul fasciscolo eccezionale che la Procura di Roma ha passato a quella del Cairo”.