Cosa ha detto davvero Moscovici oggi

Secondo la trascrizione trasmessa dalla Commissione europea

SET 13, 2018 -

Roma, 13 set. (askanews) – Nel “Continente” europeo “in questo momento c’è un clima che assomiglia molto agli anni ’30.

Fortunatamente non c’è il rumore di stivali, non c’è Hitler”. Ci sono “dei piccoli Mussolini, che restano da verificare”. Sono queste le parole utilizzate dal commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, questa mattina in una conferenza stampa a Parigi e su cui si sono innescate polemiche politiche in Italia. Ma secondo la trascrizione fornita dalla Commissione europea non erano pronunciate in riferimento alla Penisola, ma al quadro europeo in generale.

Moscovici ha sì anche parlato di Italia, nelle dichiarazioni introduttive e in risposta a una domanda dell’agenzia spagnola Efe, ma in quel caso ha sostanzialmente ripetuto i richiami a proseguire una politica di Bilancio che punti al risanamento, ribadendo di non essere fautore di una “austerità cieca”, ma che è interesse della stessa Penisola ridurre il pesante debito pubblico. Ha effettivamente affermato nella risposta alla domanda del corrispondente spagnolo che l’Italia rappresenta un problema nell’area euro: “c’è un problema che è l’Italia. E’ proprio l’Italia il tema su cui voglio innanzitutto concentrarmi”, rispetto ai casi di Francia e Spagna.

Invece la frase sui “piccoli Mussolini” era contenuta nella risposta ad un’altra domanda, da parte del corrispondente della rete France 3 riguardo a cosa potrebbe fare di più la Commissione sul problema migrazione. E non era una domanda specificatamente sull’Italia ma su tutta l’Ue. “Perché – ha risposto Moscovici – prima ho detto che avevo paura: ieri Jean-Claude Juncker ha iniziato il suo discorso con un potente riferimento storico. Ha evocato i giorni che precedevano la Prima Guerra mondiale”.

“Il nostro dovere di europei è di non essere i sonnambuli del 21esimo secolo”, ha detto facendo riferimento al libro storico di Christopher Clark su come l’Europa arrivò alla Grande guerra. “Non dobbiamo continuare ad avanzare imperturbabili verso l’abisso. Penso che oggi ci sia un clima che assomiglia molto agli anni 30 – ha detto ancora Moscovici – fortunatamente non c’è il rumore di stivali, non c’è Hitler. Dei piccoli Mussolini: resta da verificare. Siamo in un momento storico. La storia è tragica, dobbiamo evitare che degeneri in ore buie”.

Voz/Loc/Int2