“Lo Stato ha abdicato alla funzione di controllo” (Procuratore di Genova)

Ci vorrebbe un'agenzia terza

AGO 19, 2018 -

Roma, 19 ago. (askanews) – “Nel momento in cui lo Stato abdica alla funzione di controllo ci vorrebbe almeno un’agenzia terza che garantisse la sicurezza, non il concessionario stesso. Credo che il crollo del ponte Morandi porti a ripensare tutta la materia”. Lo afferma il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, spiegando che, dopo il crollo del Ponte Morandi, gestito da Autostrade per l’Italia, “cercheremo di capire quali sono esattamente i poteri degli organi di controllo del ministero, anche se temo che siano molto blandi”.

“Premesso che l’indagine è in una fase preliminare ed esiste comunque un segreto istruttorio, posso tuttavia fare un ragionamento più generale: io ho qualche difficoltà ad accettare l’idea che il tema della sicurezza pubblica stradale sia rimesso nelle mani dei privati. La filosofia del nostro sistema vede oggi uno Stato espropriato dei suoi poteri, una sorta di proprietario assenteista che ha abdicato al ruolo di garante della sicurezza”, afferma il procuratore in un’intervista al Corriere della Sera: “Come se avesse detto al privato, veditela tu”.

Per Cozzi, “basta vedere come è strutturata la norma che disciplina le convenzioni per sospettare uno sbilanciamento del rapporto dalla parte del privato. Nel momento in cui è stata decisa la privatizzazione delle autostrade, lo Stato si è ritagliato un ruolo riguardante soprattutto il controllo del rapporto fra investimenti e ricavi, il giusto prezzo dei pedaggi, l’inflazione… Meno la sicurezza delle infrastrutture”. In questo senso, “cercheremo di capire quali sono esattamente i poteri degli organi di controllo del ministero, anche se temo che siano molto blandi. Il concessionario è come se fosse diventato il proprietario delle autostrade, non l’inquilino che deve gestirle. Se la suona e se la canta, decide che spese fare, quando intervenire, fa i controlli periodici sulla rete che gestisce…”. E quindi le maggiori responsabilità sono in capo al concessionario, cioè Autostrade? “Chiaro, maggiori poteri, maggiori oneri, maggiori responsabilità (non intende dire penali, ndr). E io aggiungerei anche maggiori guadagni”, afferma Cozzi, che rileva “una grande discrezionalità nelle scelte da parte del concessionario”.

Qualche magistrato lamenta il fatto che i reati per cui si procede, il disastro colposo, l’omicidio colposo plurimo e l’attentato colposo alla sicurezza dei trasporti abbiano pene risibili. Il procuratore capo di Genova è d’accordo: “Per esempio, la pena del disastro va da uno a cinque anni. Un anno, come il furto in abitazione. E d’accordo che l’omicidio plurimo colposo può arrivare a un tetto più alto dei cinque anni, ma siamo pur sempre di fronte a un ponte che crolla e a 40 persone che hanno perso la vita”.

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