Il sorriso smagliante di Salvini in Russia, guastato solo dai bleus

Incontro omologo "bello e utile". Finale Russia 2018 un po' meno

LUG 16, 2018 -

Mosca, 16 lug. (askanews) – L’unica cosa che non gli è piaciuta è stato il risultato della finale dei Mondiali Russia 2018, dove ha vinto la Francia e ha esultato Emmanuel Macron. Per il resto Matteo Salvini ha mantenuto un sorriso smagliante dall’inizio alla fine di questa parentesi moscovita nella sua nuova vita da vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno (“46 giorni e in Europa si sono finalmente accorti che c’è un governo che si occupa di sicurezza nazionale”). Tempi più serrati rispetto alle visite precedenti, quando veniva nella capitale russa da libero cittadino. Molti incontri ufficiali. A partire dall’omologo, al quale il leader della Lega ha dedicato un tweet: “Questa mattina incontro bello e utile a Mosca con il ministro dell’Interno russo, Vladimir Kolokoltsev”. Insomma se il dovere è stato piacevole, il piacere – ovvero la partita – un po’ meno: non a caso l’obiettivo dei fotografi ieri lo immortalava in tribuna allo stadio Luzhniki abbastanza insoddisfatto.

Salvini – ministro e “giornalista in aspettativa non retribuita” – ha parlato due volte con la stampa. Ieri presso l’Ambasciata d’Italia, dopo una colazione con il capo missione a Mosca Pasquale Terracciano. E oggi prima di ripartire, nella sede dell’agenzia Tass. In mezzo la finale Fracia-Croazia – il cui risultato dichiaratamente non gli è andato giù – e la “vittoria politica” che il ministro ha incassato, da lontano: veder a terra i migranti a bordo della nave Monte Sperone della Finanza e della Protector di Frontex, ferme da sabato in rada a Pozzallo. In tutto 450 uomini, donne e bambini che verranno smistati verso i 6 Paesi “volenterosi” della Ue (Francia, Malta, Germania, Spagna, Portogallo e, ultima arrivata, l’Irlanda che ha accettato di prenderne 20). “Abbiamo parlato di immigrazione clandestina e contrasto all’immigrazione clandestina” racconta Salvini dei suoi incontri con i “massimi vertici” della sicurezza russa, “chiedendo ai nostri amici russi il loro appoggio e sostegno alle nostre missioni in nord Africa, in Libia, in Egitto, in Tunisia, sul fronte sud su cui questo governo ha dato segnali di esistenza in vita e di orgoglio e di dignità, a differenza di coloro che ci hanno preceduti. Scambi anche nella lotta alle mafie” dei due Paesi, spiegando che la criminalità organizzata è “in contatto relativamente al traffico di droga e di armi”.

Salvini ha evidentemente deciso che la sua vicinanza alla Russia, per la quale è stato tanto criticato, va sfruttata. Anche nel suo lavoro di ogni giorno: “Lotta al terrorismo, islamico, ci sono buone pratiche da parte di entrambi i servizi di sicurezza italiano e russo, con la condivisione di informazioni, contrasto alla criminalità organizzata, al traffico di droga e di armi, collaborazione sulla Cyber security, in autunno a Roma per contrastare il dilagare dell’estremismo islamico ci sarà un evento che spesso e volentieri usa ormai la rete per propagandare le sue iniziative. E poi dal punto di vista interno, abbiamo chiesto all’Unione europea soldi veri da spendere in Africa. Penso ad esempio un progetto da 300 milioni di euro per il controllo della frontiera sud della Libia. Magari chiederemo agli amici russi una compartecipazione a questo tipo di iniziative per rinsaldare l’amicizia e la collaborazione”.

La Russia per Salvini è quel Paese che “quando è messa in condizione di lavorare con gli altri, collabora bene e risultati ci sono. E se lo fa sul fronte intelligence e sicurezza, lo dovrebbe poter fare anche sul fronte economico. Penso che tutti i gufi antirussi abbiano avuto in questi mondiali di calcio la migliore lezione”, dice. “Mi sento spesso più sicuro a prendere la metropolitana a Mosca che non in alcune città italiane, senza enfatizzare, creare modelli o supereroi o superuomini, però l’ottima gestione nell’organizzazione di un evento complicato e ad alta attrattività come Russia 2018”, aggiunge.

Salvini parla a poche ore dal vertice di Helsinki, dove il tete-a-tete di Vladimir Putin e Donald Trump ha richiesto 2 ore e 10 minuti e che il ministro dell’Interno definisce un importante evento. Ma il sassolino nella scarpa restano le sanzioni Ue contro Mosca. Salvini non conferma che intende usare il veto sul rinnovo delle sanzioni e lascia molto spazio alla fantasia dicendo “non escludo nulla, andiamo lì con la buona volontà e sono sicuro che non ci sarà bisogno di veto”. Ma dice anche che a breve vuole “tornare ad aprire linee di credito per le piccole e medie imprese russe da parte della Bers”. Proprio in seguito alle sanzioni, è stato bloccato il programma di finanziamenti di 300-400 milioni di euro l’anno per le piccole e medie imprese dalla Bers, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Ma tale blocco andrebbe contro le stesse linee guida europee per lo sviluppo della società civile russa che può concretamente svilupparsi solo con la presenza di una fitta rete di Pmi.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “sarà in Russia alla metà di ottobre (il 24, ndr) dal presidente Vladimir Putin, e per quel tempo lavoreremo a un dossier economico di disponibilità di lavoro e intervento diretto di aziende in collaborazione con aziende russe per investimenti sul territorio russo. E mi piacerebbe organizzare altrettanto in Italia con aziende russe che possono venire con lavorare per lo sviluppo del nostro paese. E questo è l’obiettivo probabilmente saremo tra le prime voci a sostenere questa tesi. Ma abbiamo già dimostrato sul fronte immigrazione che siamo abbastanza testardi”.