Acque agitate nel Pd, Renzi ribatte alle polemiche: confrontiamoci

Nuovo affondo di Calenda: partito in crisi puberale, così non si va da nessuna parte

LUG 8, 2018 -

Roma, 8 lug. (askanews) – Resta accesa nel Pd la polemica innescata dall’intervento di Matteo Renzi all’assemblea del partito. Alle accuse per aver chiamato in causa anche Paolo Gentiloni per la sconfitta elettorale, l’ex segretario ha ribattuto: “Nessuna polemica, solo politica”, si è difeso pubblicando sui social il video del suo intervento. “Immigrazione, economia, Europa e molto altro. Se qualcuno vuole confrontarsi su tutto (anche vitalizi o voucher) ci siamo. Da noi nessuna polemica, solo politica: basta ascoltare”, ha scritto Renzi in un tweet.

E ad un confronto “leale” ha invitato anche il presidente del partito Matteo Orfini. “Abbiamo fatto errori, individuali e collettivi. Abbiamo il dovere di dirceli – scrive su Facebook – senza che questo venga ogni volta considerato un attacco personale a questo o quel leader. Sennò davvero discutere diventa difficile. Capisco che qualcuno vorrebbe liquidarla dicendo che è tutta colpa di Renzi. Sarebbe forse comodo, ma molto semplicistico”.

“Meritano di essere discusse le cose serie che ieri ha detto Cuperlo o quelle con cui ha aperto Renzi. È lecito – spiega – discutere gli effetti delle scelte di Renzi, di Orfini, di Cuperlo. Non vedo perché non lo sia se analizziamo le scelte di Gentiloni, di Calenda, di Orlando. Nessuno si deve offendere. Semmai, se posso dare un suggerimento, questa discussione la farei esplicitamente, come è avvenuto ieri. Parlando nelle assemblee e nelle occasioni di confronto. E magari facendolo meno il giorno dopo nei retroscena dei giornali. Perché anche così, con una discussione vera ma leale, si recupera il senso di essere comunità”, conclude.

Un nuovo affondo è arrivato, poi, dall’ex ministro Carlo Calenda. Il Pd è “in crisi puberale dal 5 marzo”, ha scritto su Facebook, puntando il dito contro una classe dirigente “in scontro perenne”. Ma “così – ha avvertito – non si va da nessuna parte”. Bisogna lavorare – è la sollecitazione di Calenda – per “rifondare un fronte progressista ampio e articolato”, e va fatto presto perchè “le elezioni potrebbero essere molto più vicine del previsto”.

“L’Assemblea del Pd di ieri – ha commentato l’ex ministro – è riassumibile in questo modo. Siamo fermi al ‘chi ha sbagliato’. Renzi dice Gentiloni, la minoranza dice Renzi, si congela tutto per sette mesi mentre il paese vive una stagione politica e di Governo drammatica. Così non si va da nessuna parte. È un partito in crisi puberale dal 5 marzo. Ci aspettano almeno sei mesi di discussioni congressuali totalmente concentrate sull’ombelico di una classe dirigente in scontro perenne. Bisogna andare oltre. Preparando la rifondazione di un fronte progressista ampio e articolato, capace di proporre soluzioni e mobilitare energie civiche. Le elezioni potrebbero essere molto più vicine del previsto e i tempi del PD non corrispondono a quelli del paese. #fronterepubblicano”.