Comunali, Berlusconi: vince centrodestra plurale, M5s marginale

Nessuno autosufficiente. Serve rinnovamento, anche di Forza Italia

GIU 25, 2018 -

Roma, 25 giu. (askanews) – Il centrodestra vince come forza “plurale” e nessuno, nemmeno la Lega, è “autosufficiente”. È l’analisi dei ballottaggi che Silvio Berlusconi affida a una nota. Il leader azzurro promette anche un “rinnovamento” del partito e sottolinea come da questa tornata elettorale emergano due aspetti: la crisi del Pd e la “marginalità” del M5s a livello locale.

“Il risultato delle elezioni amministrative, sia al primo turno che al ballottaggio di ieri, che chiude una lunga stagione elettorale cominciata il 4 marzo, conferma – sottolinea – il successo del centro-destra già emerso nelle altre consultazioni del 2018. Quello che vince è un centro-destra plurale, nel quale nessuna forza politica è autosufficiente: ad un buon risultato della Lega si accompagna infatti un’ancora più forte affermazione di liste e candidati civici, senza un chiaro riferimento di partito, espressione piuttosto di quella società civile che fatica a riconoscersi nell’offerta politica tradizionale”.

Per l’ex premier “questo fenomeno, molto forte sul piano locale, è certamente positivo, perchè dimostra l’esistenza di un ceto politico nuovo: donne e uomini che non vengono dai partiti ma che sono disposti ad impegnarsi per la collettività e godono della fiducia dei cittadini. Questo dato, unito a quello del fortissimo astensionismo, conferma la necessità di un rinnovamento e di un’apertura delle forze politiche nazionali, a cominciare dalla nostra, che devono saper accogliere queste ed altre energie nuove e coinvolgerle in un progetto politico complessivo, espressione di quell’altra Italia che oggi non partecipa alla vita pubblica, ma che rappresenta il cuore pulsante del Paese, nel lavoro, nell’impresa, nelle professioni, nelle università, fra i più giovani”.

“Registro con soddisfazione – evidenzia il leader azzurro – l’aumento del numero dei sindaci azzurri nei comuni superiori ai 15 mila abitanti: si tratta di una risorsa importante per rilanciare la nostra presenza sul territorio. Naturalmente dovremo compiere nei prossimi giorni un’analisi precisa dei risultati regione per regione, per intervenire, nell’ambito della riorganizzazione complessiva di Forza Italia, laddove i risultati non sono stati all’altezza delle attese”.

“Da questa tornata elettorale – rileva poi – emergono altri due dati significativi. Prima di tutto la crisi del Pd, che si manifesta anche al livello degli enti locali, tradizionalmente più favorevoli alla sinistra. La caduta di città simbolo come quelle della Toscana ingigantisce il fenomeno, che comunque si riscontra, anche se in misura meno clamorosa in tutto il territorio nazionale, anche nei centri minori. Il secondo aspetto evidente è che il Movimento Cinque Stelle rimane marginale nel governo locale, non riesce in nessun modo a riprodurre il successo delle elezioni politiche, successo che si conferma frutto di un voto di reazione e di protesta emotiva e non di un’adesione consolidata e motivata”.