Salvini: Macron mi fa vergonare, porti italiani indisponibili

"Fatto molto di più, accolto molto di più e speso molto di più"

GIU 22, 2018 -

Roma, 22 giu. (askanews) – “Abbiamo fatto sbarcare in Italia in questi anni 650.000 persone e ci sono i maltesi o i francesi ci danno lezione? Mi vergogno che ci sia al governo un signore come Macron, mi vergogno che venga a dare lezioni di bontà e generosità agli italiani quando abbiamo fatto molto di più, accolto molto di più e speso molto di più”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ai microfoni di Sky Tg24, a margine di un comizio a Siena.

“I maltesi aprano i loro porti – ha continuato – facciano scendere quel carico di disperati, blocchino e sequestrino la nave e blocchino i membri dell’equipaggio che sono evidentemente fuori da ogni legge e regola. Se non dovesse succedere? Non esiste il ‘se'”.

“Ci sono queste navi nel Mediterraneo, aprano i porti maltesi e francesi: quelli italiani non sono più a disposizione dei trafficanti di esseri umani. Il mio obiettivo è che i bambini non partano rischiando di annegare: se dico che i porti italiani continuano a essere aperti aiuto gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi. Non voglio che i bambini anneghino, ma che abbiano un futuro migliore nei loro paesi. Queste navi in Italia non ci arrivano”, ha rimarcato il ministro.

“Le idee” sull’accoglienza dei migranti “le abbiamo chiarissime, la musica è cambiata: in Italia non ci sono più Monti, Renzi, Letta, Gentiloni che obbedivano dicendo ‘signorsì fate di noi quello che volete, noi vi mandiamo i soldi e voi ci mandate gli immigrati’: no, il premier Conte ha il totale mandato, non di Salvini, ma degli italiani di rimettere al centro la nostra dignità, la nostra voglia di lavorare e stare tranquilli a casa nostra”. “Non so che intenzioni ha la Merkel, Sanchez, Macron, gli olandesi, i belgi o i portoghesi: sicuramente – ha continuato – il nostro governo non è più disponibile a trasformare l’Italia in un campo profughi e le città italiane in tendopoli”.

“Rischio di isolamento? No non siamo stati mai come adesso centrali, se la signora Merkel alza il telefono e chiama il presidente del Consiglio italiano vuol dire che qualcosa è cambiato”, ha concluso il ministro.