Migranti, Bruno Bossio (Pd): non è possibile morire come bestie

Venerdì delegazione dem fa sopralluogo a San Ferdinando

GIU 4, 2018 -

Roma, 4 giu. (askanews) – “Sacko Soumayla aveva ventinove anni e veniva dal Mali. Era regolarmente residente in Italia ed è stato ucciso sabato notte da un colpo di fucile, che qualcuno ha sparato da lunga distanza in una fabbrica per rifiuti tossici sequestrata nella zona di San Calogero. Era con altre due persone, rimaste anch’esse ferite, mentre cercavano vecchie lamiere e altro materiale utile per un riparo di fortuna da costruire, loro malgrado, con materiali dannosi e malsani. Sacko invece viveva nel nuovo campo di S. Ferdinando, realizzato attraverso i fondi della Regione Calabria. Era un attivista sindacale, un ragazzo da sempre in prima fila nelle lotte per difendere i diritti dei braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro. Nel gennaio scorso un’altra tragedia: un incendio, divampato nel vecchio campo di S. Ferdinando, tolse la vita a Becky, nigeriana di 26 anni”. Lo afferma Enza Bruno Bossio, deputata del Pd.

“È evidente – prosegue – come queste situazioni disperate nelle quali sono costretti a vivere questi giovani uomini e donne, tra pericoli per la loro incolumità, sfruttamento, abusi di ogni sorta, possano poi degenerare fino a far rischiare loro la vita. E addirittura arrivare a perderla in maniera disumana. È assurdo che questi luoghi malsani, che non garantiscono le minime norme igienico-sanitarie, vengano ancora tollerati dalla Prefettura e che un modello di accoglienza, come quello rappresentato da Riace, sia invece così poco conosciuto e addirittura ostacolato”.

“Non è possibile – continua la parlamentare dem – morire così, come bestie, tra l’indifferenza generale. E’ per questo che abbiamo deciso di organizzare, come gruppo parlamentare del Pd, una delegazione che venerdì mattina faccia un sopralluogo a San Ferdinando e porti la solidarietà al sindaco Lucano”.