Governo Conte verso fiducia Camere,trattativa su sottosegretari

Vice 'politici' a fianco dei tecnici. Contesa su delega Tlc

GIU 4, 2018 -

Roma, 4 giu. (askanews) – Domani il governo di Giuseppe Conte si presenta al Senato per il primo voto di fiducia. Il premier oggi è stato al lavoro nel suo ufficio per preparare il discorso che domani terrà nell’aula di Palazzo Madama e poi, il giorno dopo, alla Camera.

Subito dopo, giovedì, il premier partirà per il Canada per il suo battesimo internazionale. A margine del G7 Conte avrà anche i primi bilaterali con i leader esteri.

Ma intanto tra i partiti si discute delle partite incrociate su viceministri, sottosegretari e capigruppo, presidenti e membri delle commissioni. Con la prima partita che si chiuderà prima della seconda. “È una questione tecnica – ha spiegato il leghista Stefano Candiani al termine della conferenza dei capigruppo – non possiamo procedere alla composizione delle Commissioni prima che vengano nominati i sottosegretari e quindi se ne parlerà la prossima settimana. Intanto continuerà a lavorare la Commissione speciale per concludere il lavoro che le è stato assegnato”.

Dunque per prima cosa c’è da chiudere (rapidamente) la partita di viceministri e sottosegretari. L’intesa di massima è quella di ‘riequilibrare’ i ministri con profilo tecnico con esponenti politici di peso delle due forze di maggioranza. E mantenere anche un equilibrio politico all’interno del vertice del dicastero. A Palazzo Chigi, nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio c’è già Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, ma il M5s vorrebbe affiancarlo anche con un proprio esponente. Al Ministero degli Esteri Emanuela Del Re sembra in vantaggio su Manlio Di Stefano; al Viminale, come vice di Matteo Salvini, si gioca una partita intricata, con molti nomi in ballo ma poche sicurezze. Tra gli altri ci sono quelli di Fabiana Dadone (M5s) e Nicola Molteni (Lega), ma anche quello di Candiani, che potrebbe però anche prendere il posto di Gian Marco Centinaio come capogruppo a Palazzo Madama. All’Economia, altro dicastero chiave, la Lega avrebbe messo in campo due nomi (Alberto Bagnai e Claudio Borghi) e altrettanti il M5s (Laura Castelli e Stefano Buffagni). Una casella delicata e su cui la partita è ancora pienamente aperta è quella della delega alle Telecomunicazioni, che la Lega vorrebbe per un suo esponente, anche per evitare tensioni con l’alleato-separato Silvio Berlusconi. Ma i pentastellati non vogliono mollare.

Il Movimento 5 stelle farà un punto sui sottosegretari e sulle commissioni domani sera, in una assemblea dei gruppi convocata per le 21. Ma per chiudere la partita potrebbe essere necessario ancora un po di tempo.