Il Pd da Fico per stanare Di Maio e prendere tempo per la direzione

Martina chiede a M5s chiusura forno con Lega e garanzie su programma

APR 24, 2018 -

Roma, 24 apr. (askanews) – “Stanare” Luigi Di Maio, costringendolo a chiudere definitivamente il forno con la Lega e a dare garanzie sul programma, e prendere tempo per convocare la direzione e cambiare (eventualmente) la linea dell’opposizione.

Questa la posizione con cui il Pd si è presentato all’appuntamento con Roberto Fico, il presidente della Camera che ha avuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella il mandato esplorativo per verificare la possibilità di formare un governo con il M5s e i dem. La posizione espressa a Fico dal reggente Maurizio Martina, dal presidente Matteo Orfini e dai capigruppo alla Camera e al Senato Graziano Delrio e Andrea Marucci è dunque innanzitutto frutto di una mediazione interna. “Sull’ipotesi di un’alleanza con il M5s – spiega un esponente di primissimo piano del Nazareno – nel partito ci sono almeno due posizioni diverse. Al momento il mandato della direzione è quello di stare all’opposizione, se si vuole cambiare, e non è detto, va convocata una nuova direzione”. Serve dunque tempo perchè la direzione non potrà essere convocata prima di venerdì, ma più probabilmente sabato o lunedì.

Nel frattempo Martina, in conferenza stampa, con toni molto concilianti, ha sottolineato il “fatto nuovo” del mandato a Fico e della chiusura della trattativa tra Lega e M5s, che però deve essere confermata. “Noi – ha detto – siamo ovviamente disponibili a valutare il fatto nuovo se verrà confermato quanto pronunciato dal M5s poche ore fa, ovvero l’impossibilità di un accordo fra M5s, Lega e centrodestra”. L’altra condizione è quella di partire dal programma del Pd. Per questo Martina ha consegnato a Fico il programma elettorale in 100 punti dei dem e ribadito le tre priorità già elencate nelle scorse settimane: la scelta europeista per la “scrittura della nuova agenda europea”; “il rinnovamento della democrazia rappresentativa; la “questione sociale italiana” con “il grande tema del lavoro, dello sviluppo di politiche per l’equità, la lotta alle disuguaglianze”.

Se su queste richieste del Pd ci sarà la disponibilità del M5s, i dem apriranno una discussione per decidere se cambiare la propria posizione e avviare un confronto nel merito. Dunque si andrà alla ‘conta’ in direzione, dove emergeranno le varie posizioni, con i renziani che sembrano ormai gli unici intenzionati a rimanere nettamente schierati sulla linea della minoranza.

Afe