Chi c’è nel nuovo Parlamento (quelli che a volte ritornano, Iwobi e gli altri)

Poche le donne

MAR 8, 2018 -

Roma, 8 mar. (askanews) – Nel nuovo Parlamento donne, poche, rispetto alla stragrande maggioranza di maschi, diverse new entry, ma anche tanti big che tornano. E decani che tra pochi giorni vivranno, per la decima volta, il “primo giorno” in aula per l’apertura della 18esima legislatura.

Le donne. I numeri non sono ancora definiti ma a quanto pare sono meno di un terzo le donne elette in Parlamento, 185 alla Camera e 86 al Senato. La norma sull’equilibrio di genere introdotta dal Rosatellum non è quindi bastata a dare una ulteriore spinta alla parità di genere. Nel 2013 le donne erano il 31%, ma è stata la prima volta che si raggiungeva una percentuale del genere nella storia della Repubblica (nel 1948 erano il 5%). Il gruppo con più presenze femminili è quello del Movimento cinque stelle. Anche la 18esima legislatura avrà comunque un primato con il caso della prima donna valdostana eletta in Parlamento, la 31enne Elisa Tripodi. Loredana De Petris è l’unica donna che LeU riesce ad eleggere al Senato, tornano Maria Elena Boschi (Pd), Beatrice Lorenzin, Marianna Madia, Daniela Santanchè. Tra le novità femminili: l’avvocatessa, sfregiata dall’ex con l’acido, Lucia Annibali per il Pd, Bianca Laura Granato, insegnante e promotrice della battaglia contro la Buona scuola per il Movimento cinque stelle, l’ex presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni e l’avvocato Giuseppina Occhionero per LeU, Sandra Lonardo, ex presidente del consiglio regionale della Campania e moglie di Clemente Mastella per Forza Italia, Giulia Bongiorno per la Lega, Isabella Rauti (in Lombardia) per Fdi.

I decani. Entra in Parlamento un folto gruppo di decani, a guidarlo è Pierferdinando Casini, alla decima legislatura di fila: più anziano di lui solo il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, ora senatore a vita con 12 elezioni alle spalle e debutto in Parlamento nel 1953. Torna a Palazzo Madama il ‘senatur’ Umberto Bossi, che inizia così la nona legislatura; all’ottava, ma non consecutive, Emma Bonino che entra al Senato, sette legislature anche per l’esponente del Carroccio Roberto Calderoli e un numero più o meno simile per molta parte dell’establishment di centrodestra e centrosinistra.

A volte tornano… (grazie al proporzionale). C’è mezzo governo Gentiloni tra i volti noti, sconfitti nel collegio uninominale, ma recuperati grazie al proporzionale: Dario Franceschini, Roberta Pinotti, Andrea Orlando, Claudio De Vincenti, Marco Minniti. Ripescata anche la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. Ma si sono salvati in questo modo anche i vertici di LeU: Pietro Grasso, Laura Boldrini, Pierluigi Bersani, Nicola Fratoianni. Anche nel Movimento cinque stelle, che non prende seggi in Lombardia, ci sono volti noti che tornano in Parlamento attraverso il ripescaggio con il proporzionale: si tratta di Vito Crimi (il senatore che, insieme alla Lombardi, fu protagonista dello streaming con Bersani) e Danilo Toninelli, uno degli esperti, per il Movimento, di legge elettorale.

Le new entry. Toni Iwobi, imprenditore di origini nigeriane eletto con la Lega, è il primo senatore di colore d’Italia. In Parlamento anche Piera Aiello, testimone di giustizia e finora ‘senza volto’, eletta con il Movimento cinque stelle. Nelle nuove Camere anche una discreta rappresentanza di medici e veterinari: Doriana Sarli e Rosellina Sbrana sono due veterinarie elette rispettivamente con M5s e Lega; Gaspare Marinello (M5s), è dirigente d’ospedale a Sciacca. Entra anche Luca Pastorino, unico eletto in quota Possibile, e Federico Conte, avvocato salernitano e coordinatore locale di Mdp, figlio dell’ex ministro socialista Carmelo Conte.

I giornalisti. Della decina di giornalisti candidati a queste elezioni ne entra circa la metà. Conquistano il seggio per i Cinquestelle Primo Di Nicola, ex direttore del Centro, Emilio Carelli, ex direttore di Sky Tg24, Gianluigi Paragone (ripescato con il proporzionale), ex conduttore de La Gabbia. Entrano con il Pd Tommaso Cerno, ex vice direttore di Repubblica, e Filippo Sensi, portavoce del premier uscente Paolo Gentiloni e prima di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Restano fuori, invece, a Matera, Francesca Barra per i Dem, Chiara Geloni, ex direttrice della tv del Pd all’epoca di Bersani segretario, candidata con LeU nel collegio di Massa Carrara, e la ‘iena’ Dino Giarrusso candidato con M5s.

Gli ‘sportivi’. Tra i vip dello sport hanno un posto nel nuovo Parlamento per Fi l’ex ad del Milan Adriano Galliani, Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, mentre resta escluso per pochi voti il patron della Lazio Claudio Lotito. Eletti con il centrodestra anche Cosimo Sibilia, capo dei Dilettanti e la paralimpica Giusy Versace.

Red/Pol