Meloni: spauracchio del fascismo pretesto per delegittimare destra

"Non uso la parola complotto ma c'è un coro"

FEB 24, 2018 -

Roma, 24 feb. (askanews) – “Lo spauracchio del fascismo è solo un pretesto utile per allargare il cerchio, e cercare di delegittimare l’idea stessa del centrodestra al governo. È in atto un lavoro scientifico di criminalizzazione di un’intera area politica, a prescindere dalle responsabilità e talvolta addirittura a prescindere dai fatti”. Lo ha affermato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in una intervista a La Verità.

Alla domanda se ci sia un “complotto” contro la destra, Meloni ha risposto: “No, io non uso questa parola. Ma si va di certo ben oltre le scorribande dei teppisti antagonisti, si sta montando la paura per un’inesistente marea nera, da usare come arma di distrazione di massa per impedirci di fare politica. Metterci al bando. Spaventare gli elettori. Io lo vedo ogni giorno, lo sento sulla mia pelle, su quella dei militanti e dei nostri simpatizzanti. Lo avverto quando vedo come si cerca di negare l’agibilità democratica al mio partito”.

A giudizio della presidente di FdI “non è un solo soggetto, c’è un coro che prova a delegittimarci. C’è una recrudescenza dei centri sociali, una escalation. Ma poi ci sono tanti diversi tentativi di boicottaggio, a diversi livelli: le anagrafi antifasciste, il sindaco che prova a negare a Fratelli d’Italia l’occupazione di suolo pubblico per un volantinaggio. Il sindaco di Pontedera è del Pd, non di Potere al popolo. Come negli anni Settanta c’è un determinato clima in cui avvengono gli episodi. Negli ultimi giorni hanno aggredito un carabiniere, malmenato un disabile, ferito dei poliziotti, legato e picchiato un avversario politico”.