Minniti: non c’è emergenza ma con i violenti tolleranza zero

"Manifestare è un diritto, il limite invalicabile è la violenza"

FEB 22, 2018 -

Roma, 22 feb. (askanews) – Affermare che è “tutto sotto controllo” significa non trasformare la campagna elettorale in un’emergenza, ovvero difendere la normalità della democrazia.

Ma vuole anche dire che l’attenzione del Viminale è massima, “sui fatti gravissimi e sui meno gravi”. Dopo l’esponente di Forza Nuova picchiato a Palermo, il caso dell’attivista di Potere al Popolo accoltellato a Perugia, le minacce alle “guardie” incise sulla lapide di via Fani e la “visita” di Forza Nuova agli studi di Giovanni Floris, il vero pericolo adesso, dice Marco Minniti a quanto riportato da Repubblica, sarebbe evocare “il rischio escalation”: “Non dobbiamo parlare di emergenza, dobbiamo misurare le parole”. Anche perché il dato che emerge finora è “la risposta forte dello Stato” in ciascun caso finito sotto i riflettori delle ultime settimane.

Per Minniti, “il limite invalicabile è la violenza di qualsiasi colore”. Quando questa violenza entra nella competizione elettorale bisogna offrire ai cittadini la certezza che non esistono sacche di “impunità”. Dice Minniti: “Questo in democrazia è molto importante. Si può essere radicali finché si vuole nelle opinioni, nelle idee e nelle parole. Le eccezioni violente invece non devono essere tollerate. E non vanno sottovalutate in alcun modo”.

Ci sono dei timori per la manifestazione antifascista di sabato indetta dall’Anpi? “Fosse solo quella ù risponde il ministro accennando un sorriso ù . Ci sono decine di manifestazioni ogni santo giorno. Le affrontiamo come abbiamo fatto sempre. Come abbiamo affrontato il 10 febbraio quando in Italia sono scesi in piazza 150 cortei senza contare i comizi elettorali. Quel giorno ho rinunciato alla mia campagna elettorale e sono rimasto al Viminale a monitorare la situazione. Lo ripeto: il limite invalicabile è la violenza, ma manifestare è un diritto”.

Red