Inchiesta Sme,Leu contro De Luca:intreccio familismo-clientelismo

"Urgono risposte immediate Governatore, in Campania emerge in maniera prepotente"

FEB 17, 2018 -

Roma, 17 feb. (askanews) – “In Campania emerge in maniera prepotente un intreccio significativo tra familismo e clientelismo. Un fatto gravissimo che ci impone di lanciare 4 domande al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e al segretario del Pd, Matteo Renzi, in relazione all’inchiesta sugli appalti per lo stoccaggio dei rifiuti che coinvolgerebbe anche Roberto De Luca, figlio del presidente della Regione”. Lo hanno denunciato gli esponenti di LeU Arturo Scotto e Peppe De Cristoforo, nel corso di una conferenza stampa a Napoli.

I due parlamentari hanno chiesto a Renzi e a De Luca “risposte immediate” perché’ “non possiamo immaginare che a quei video non seguano prese di posizione soddisfacenti”.

“Perche’ il figlio di De Luca trattava a nome e per conto della Regione Campania? Perche’ bandi dei lotti piu’ consistenti relativi allo smaltimento delle ecoballe sono andati deserti e nulla si e’ fatto per accelerare? Chi e’ il ‘collettore’ Francesco Igor Colletta e perche’ un’azienda partecipata dalla Regione e’ stata appaltata a un noto esponente del centrodestra come Luciano Passariello? E’ questo il lanciafiamme usato da Matteo Renzi nei confronti di una dinastia politica che costruisce la propria tenuta al potere in combutta con la destra?”: queste le quattro domande poste all’indirizzo dell’ex premier e del Governatore da Liberi e Uguali.

Per Arturo Scotto si tratta di uno “scandalo che sta attraversando la nostra terra. In queste ore ci sono troppi silenzi ma emerge in maniera significativa un quadro di consociativismo e clientelismo, in alcuni casi di corruzione, che una forza come Liberi E Uguali ha il dovere di denunciare. Matteo Renzi – aggiunge il deputato – e’ ora a Giugliano, il luogo dove sono accatastate le ecoballe. I cittadini ricorderanno quella passeggiata di De Luca e Renzi sul sito di stoccaggio di Taverna del Re e ricorderanno le promesse fatte: investimenti e una risoluzione in tempi rapidi dell’emergenza. Sembravano Toto’ e Peppino che vendevano la fontana”

Per Peppe De Cristoforo “queste risposte sono un atto dovuto nei confronti dei cittadini campani, che sanno bene cosa sono il biocidio, la terra dei fuochi, i disastri prodotti dall’intreccio perverso tra cattiva politica, malaffare e criminalità”.