Favero (Pd): Pfas e mercurio in acque venete problema irrisolto

La Regione batta un colpo

FEB 14, 2018 -

Roma, 14 feb. (askanews) – “Dall’aggiornamento della relazione sugli Pfas, presentato oggi a Montecitorio dalla Presidente Braga, si evince con chiarezza che non è ancora risolto in Veneto il problema della bonifica delle falde acquifere contaminate da Pfas (acido perfluoro alchilico) ed è necessario agire con urgenza per assicurare la piena operatività delle sorgenti pulite nelle aree interessate”. Lo dichiara Matteo Favero, candidato del Partito Democratico alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale interprovinciale di Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Istrana, Loria, Morgano, Paese, Quinto di Treviso, Resana, Riese Pio X, Vedelago, Zero Branco, Martellago, Noale, Scorzè.

“Ma – aggiunge – c’è un problema analogo, forse meno noto, nella provincia di Treviso che è dato dal pericoloso inquinamento da mercurio che interessa, secondo l’Arpav, anche le falde dei comuni di Quinto di Treviso, Paese continuando verso Casier, Preganziol e Mogliano. Diversamente dagli Pfas, la cui sorgente rappresentata dalla Miteni è ben nota, nel territorio della provincia di Treviso non si conosce l’origine da cui il mercurio contamini la falda. Mi auguro che non si debba ripercorrere lo stesso calvario della vicenda Pfas, la Regione Veneto batta un colpo e assicuri anche a tutti i trevigiani la salubrità delle acque intercettando la fonte illegale che immette nei terreni questo pericolosissimo metallo pesante”.