Tajani: il tetto del 3 per cento non è un dogma di fede

Ma Italia deve ridurre debito pubblico se vuole contare in Europa

GEN 17, 2018 -

Milano, 17 gen. (askanews) – “Il tetto del 3 per ento non è un dogma di fede. E’ una regola che deve essere rispettata. Che può essere cambiata, se si trova un accordo per cambiarla. Esistono dei fattori attenuanti del patto di stabilità, già oggi si può superare quel tetto per alcune questioni”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, intervistato da Rainews24.

“Io non credo nell’austerità – ha proseguito Tajani – sono contro. Sono per il rigore ma anche per la flessibilità e per la crescita. Vuol dire avere la flessibilità per realizzare di più, per investire in infrastrutture, per essere competitivi e creare posti di lavoro”.

Commentando le parole del Commissario europeo per l’Economia Pierre Moscovici sui rischi di instabilità legate al voto in Italia, Tajani ha affermato che “la preoccupazione dell’Europa è per la stabilità dell’Italia” e che la Ue “si augura che in Italia ci sia un governo stabile”. Ed ha aggiunto: “Naturalmente l’Italia deve avviare alcune riforme e ridurre il debito pubblico se vuole contare di più in Europa. E per contare di più bisogna essere credibili, non basta battere i pugni sul tavolo”.

Riguardo la sortita di Moscovici, “sarebbe stato più prudente da parte sua – ha detto Tajani – non intervenire in questo contesto perché da parte sua c’è stata una sorta di indicazione di voto. Per non creare anche una forma di risentimento da parte degli italiani nei confronti delle istituzioni europee”.