Domani messaggio Mattarella, richiamo a partiti e italiani al voto

Probabilmente discorso più breve degli anni scorsi

DIC 30, 2017 -

Roma, 30 dic. (askanews) – Tutto è stato già detto nei tempi e nei modi giusti. Le non dimissioni del presidente del Consiglio, lo scioglimento delle Camere, l’indizione della data delle elezioni sono arrivate come da copione annunciato e soprattutto come e quando Sergio Mattarella aveva indicato. Le ultime sollecitazioni, gli ultimi richiami alle forze politiche – che da lì a pochi giorni si sarebbero trovate formalmente in campagna elettorale – erano stati rivolti dal presidente della Repubblica il 19 dicembre scorso, durante lo scambio di auguri con le alte cariche. Allora cosa ci si deve aspettare dal messaggio di Mattarella di fine anno agli italiani? Si diceva, tutto è stato già detto. È vero, ma detto alle forze politiche, agli addetti ai lavori. Ecco allora che il 31 sera Mattarella, parlando ai suoi concittadini, non potrà non caratterizzare il suo discorso in chiave elettorale.

Il presidente non solo ribadirà concetti già espressi sulla grande responsabilità che hanno i partiti nella gestione della cosa pubblica. Non potrà non tranquillizzare gli italiani su come “l’ordinata vita istituzionale” abbia portato al di fatto naturale (con poche settimane di anticipo rispetto alla scadenza) scioglimento delle Camere, il 28 dicembre scorso.

Dall’altro lato Mattarella non potrà non evidenziare – e potrebbe essere questo uno dei passaggi più significativi – come le elezioni del 4 marzo rappresentino l’occasione per dare un chiaro segnale in chiave antiastensione. Il calo dell’affluenza alle urne è sempre più deciso preoccupante. “Il tempo delle elezioni – aveva detto alle alte cariche – costituisce un momento di confronto serrato e di competizione. Mi auguro che vengano avanzate (dai partiti – ndr) proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia e sviluppando un dibattito acceso ma rispettoso”. È questo senso di responsabilità sollecitato alle forze politiche che potrebbe rappresentare “una strada per ridurre astensionismo elettorale e disaffezione per la vita pubblica”.

Il capo dello Stato non dovrebbe evitare – come già fatto con le alte cariche – un richiamo ai partiti e a come intendano declinare il ruolo della politica, il confronto tra le varie parti. Deve esserci, ha detto, “coraggio e lungimiranza, indicazione di obiettivi e percorsi”.

Un discorso chiaro, diretto, senza particolari giri di parole. In un messaggio relativamente breve rispetto agli altri anni e ai suoi predecessori Mattarella spiegherà agli italiani come tutto stia procedendo secondo le regole e come sia importante la loro presenza (andare a votare appunto) essendo consapevoli che “il prezioso assetto pluralistico che ci assegna la nostra Costituzione suggerisce e richiede consapevolezza dell’interesse generale. La sua piena attuazione passa anche attraverso il doveroso concorso di ciascuno alla vita sociale e istituzionale della Repubblica”.