M5s:Padoan scarica Boschi,ora dimissioni sono fatto di dignità

"Non serve più nemmeno ascoltare Visco e Ghizzoni"

DIC 18, 2017 -

Roma, 18 dic. (askanews) – “Non serve nemmeno ascoltare Visco o Ghizzoni. Già il ministro dell’Economia Padoan ha scaricato Maria Elena Boschi. Ora le dimissioni non sarebbero soltanto un atto dovuto, ma persino una forma di tutela della propria dignità personale”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i membri M5S della Commissione di inchiesta sul sistema bancario.

“Andiamo con ordine. Primo: il titolare del Tesoro ci dice che non ha mai autorizzato nessun ministro a parlare con chicchessia in merito alle crisi degli istituti di credito. Dunque – ragionano i membri Cinquestelle – la Boschi si mosse in totale autonomia, fuori dal perimetro delle proprie competenze. Secondo: Padoan disconosce le condotte della ex ministra, non ne condivide il metodo e dice di aver appreso degli incontri di Boschi dalla stampa. E già questo dimostra che la Boschi agiva in modo scomposto e inappropriato, senza l’avallo del governo stesso, causando una gravissima frattura istituzionale. Terzo: Padoan non ha mai parlato di Etruria con Ghizzoni, perché naturalmente inappropriato. Quindi Boschi ha preso una iniziativa del tutto fuori luogo, oltre che autonoma. Quarto: Padoan smonta la fake news del giglio magico che noi abbiamo sempre evidenziato. E’ stata Bankitalia a disporre il commissariamento di Etruria e il Mef, solo il Mef, ha controfirmato senza colpo ferire. Il governo nella sua collegialità non c’entra nulla”.

“Già questi spunti equivalgono a squalificare del tutto i comportamenti del sottosegretario Boschi. Per il resto Padoan ammette colpe e responsabilità della vigilanza, soprattutto sulle banche venete. Singolare, visto come esecutivo e regolatori hanno agito di concerto in questi anni, a partire dalla risoluzione delle quattro banche. Invece sul valore dei crediti deteriorati degli stessi istituti risolti e sulla soluzione alternativa del Fondo interbancario di tutela dei depositi è stato scarno e del tutto insufficiente nelle risposte, ammettendo implicitamente l’infelice riuscita di quell’operazione”, concludono gli eletti Cinquestelle.