Centrodestra, Salvini: possiamo superare il 40% ma serve un patto

Con alcuni capisaldi, come abolizione Fornero e stop clandestini

DIC 17, 2017 -

Roma, 17 dic. (askanews) – Lavoro, tasse e immigrazione, “che sta portando disastri nelle nostre città”. Sono queste le priorità che secondo Matteo Salvini, segretario della Lega, un futuro governo di centrodestra dovrà affrontare dopo le elezioni. Ma vanno messi nero su bianco subito alcuni “capisaldi”, come l’abolizione della riforma Fornero. Altrimenti “non c’è alleanza”, ha avvertito durante la trasmissione “In mezz’ora” su Rai 3 con Lucia Annunziata.

Secondo Salvini, a differenza del Pd e del Movimento 5 Stelle “il centrodestra al 40 per cento può arrivarci. Io chiedo che ci sia un programma comune. Voglio che i patti agli italiani siano chiari prima”.

Con gli altri leader del centro destra “ci incontreremo per gli auguri di Natale. Io è da 4 anni che giro l’Italia dicendo che nel primo Consiglio dei ministri a guida Salvini la prima legge che cancelliamo è la Legge Fornero, il governo di cui farò parte deve impegnarsi a cancellare la Legge Fornero. Poi si può discutere di tutto, ma su alcuni capisaldi: la cancellazione della Fornero, la protezione dei confini e l’esplusione dei clandestini, la riforma della buona scuola, che ha devastoto il mondo della scuola, su questo l’accordo deve esserci prima”.

“Sul cancellare la legge Fornero non c’è trattativa possibile – ha insistito il leader della lega -. Sto lavorando per un centrodestra chiaro e serio, è questo il mio obiettivo, io ritengo che Berlusconi voglia fare gli interessi del Paese.

Quanto agli ultimi sondaggi “di cui mi fido poco”, e che descrivono un arresto della crescita di consensi della Lega, “le piazze invece dicono che c’è voglia di cambiamento e di lega, ma il vero sondaggio ci sarà il 4 marzo quando si vota”. Passando alle banche e alle polemiche che circondano i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta “a me interessa poco se è solo colpa della Boschi, del papà della Boschi, questo mi appassiona poco, il problema è restituire i soldi ai risparmiatori. La soluzione ai risparmiatori non si trova dicendo di chi è la colpa”. Ma andando a Bruxelles a riprendere almeno una parte dei 63 miliardi di euro conferiti dall’Italia al fondo salva Stati Esm e utilizzati per salvare le banche di altri Stati.