Family day contro biotestamento: ci ricorderemo alle urne

"E' una eutanasia mascherata, legge inemendabile"

DIC 5, 2017 -

Roma, 5 dic. (askanews) – Una “legge inemendabile”, in cui andrebbe per lo meno introdotto un articolo in cui “si dice che viene condannata ogni forma di eutanasia”, che le “dat non sono vincolanti per il medico” al quale dovrebbe essere comunque garantita la libertà di coscienza. Massimo Gandolfini, promotore del Family day, boccia senza appello nel corso di una conferenza stampa in Senato la legge sul biotestamento. E avverte: “Alle prossime elezioni politiche ce ne ricorderemo, ci ricorderemo chi ha votato questa legge e chi si è opposto” e “il nostro apporto contro il referendum costituzionale è stato stimato in 4 milioni di voti”. “Questo – osserva – è un disegno di legge ideologico”. L’invito degli organizzatori del Family day è anche quello di “non strumentalizzare le parole del Santo Padre”.

All’incontro erano presenti esponenti dei partiti che a palazzo Madama si accingono ad avversare il ddl. Tra questi il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio, Gaetano Quagliariello, Maurizio Gasparri, Maurizio Sacconi, ma anche i deputati Fabio Rampelli di Fdi, Gian Luigi Gigli di Democrazia Solidale e Eugenia Roccella.

Quagliariello ha sottolineato come questa non sia una legge sul biotestamento “ma la via italiana all’eutanasia”. “Faremo – ha aggiunto – un’opposizione durissima e senza sconti e chiederemo l’impegno del centrodestra a modificare questa legge nella prossima legislatura e a decidere sin da ora quali modifiche apportare”.

Per il capogruppo del Carroccio, invece, “è in corso una gara tra Pd, M5s e il presidente Pietro Grasso a far vedere chi è più comunista”. “La Lega – ha aggiunto – riconosce che in questo campo qualcosa andrebbe fatto, ma far morire una persona gravemente malata di fame e sete è inaccettabile”.

Maurizio Gasparri di Fi ha definito “sconcertante che alcune forze vogliano finire la legislatura con una legge sull’eutanasia”, mentre Gigli ha ricordato di aver combattuto strenuamente il provvedimento alla Camera nonostante faccia parte di una forza che ha sostenuto il governo. “Sento il dovere morale – ha osservato – di oppormi, non c’è maggioranza che tenga”.

Nel corso della conferenza stampa è stata anche annunciato l’avvio di una campagna social che avrà come hashtag ‘sono un medico, non un boia’.