Cosa dice Di Maio a Berlusconi

Un post sul blog di Grillo

DIC 3, 2017 -

Roma, 3 dic. (askanews) – “Berlusconi è un simpatico signore, fa ridere con le sue battute, ma non ha fatto praticamente nulla di ciò che promise agli italiani nonostante abbia il record di longevità al governo. Continua a ripetere che il MoVimento 5 Stelle è contro la classe media. O è una battuta e allora fa ridere oppure mi ricorda tanto il film Good Bye Lenin dove la protagonista si sveglia nella Germania post muro di Berlino dopo essere caduta in coma nella Germania Est sovietica. Berlusconi è come se si fosse svegliato oggi dopo essersi addormentato nel 1994, quando Forza Italia aveva dalla sua buona parte della classe media del Paese. Oggi non è così, da almeno 5 anni peraltro. Good Bye Berlusconi”. Lo scrive sul blog di Beppe Grillo il candidato premier M5s Luigi Di Maio “Il MoVimento 5 Stelle – sottolinea Di Maio- è al 30%, quindi basta fare i calcoli, in cui Berlusconi è bravissimo, per capire che la classe media sta con noi. E sarebbe folle che una forza politica vada contro il suo stesso elettorato. Il MoVimento nasce proprio dal disgusto della classe media per i politici che hanno governato per 20 anni. Le nostre istanze sono le loro istanze, non ci interessa che siano di destra o di sinistra, ci interessa che siano di buon senso: piccole e medie imprese, diritti dei lavoratori, meno tasse, meno burocrazia, sicurezza sociale, aiuti alle famiglie, attenzione all’ambiente, sostegno al reddito strutturale, no alla tassa sulla prima casa e impignorabilità di essa, no redditometro, istruzione di qualità, investimenti in innovazione, aiuto ai giovani”.

“Queste – conclude il candidato premier M5s- sono le proposte ed è per questo che siamo sostenuti dalla classe media: dal 30% degli italiani. Sono impegnato in un #Rally a tutta velocità per il Paese per convincere anche altri italiani della bontà della nostra proposta politica e ogni giorno persone che si erano rifugiate nell’astensione mi dicono che hanno cambiato, tra queste anche tante che nel ’94 votarono Berlusconi. Non riconoscere questo è una mossa politicamente suicida. Non siamo più nel 1994. Good Bye Berlusconi”.

Pol/Tor/Int9