Gori si presenta: su immigrazione partita da giocare in attacco

La Regione Lombardia su questa partita ha dato il peggio di sè

NOV 18, 2017 -

Milano, 18 nov. (askanews) – Sulla questione immigrazione “la regione ha dato il peggio di sè”, “non è una partita che voglio giocare in difesa ma all’attacco, perché ci intestiamo la battaglia per legalità, sicurezza e dignità, non chi specula sulla paura. Vogliamo governare i fenomeni, trovare soluzioni gli altri fanno solo propaganda”: lo ha detto il candidato del centro sinistra dalla regione Lombardia Giorgio Gori. “In Italia ci sono regioni che si sono poste al centro delle politiche di accoglienza, assistenza ai comuni, qua ci sono stati zero regia e aiuti, anzi ostacoli ai comuni che hanno accolto siamo stati lasciati soli i miei colleghi sindaci lo sanno, ad affrontare il problema, la politica della destra prevede tanto più caos e apprensione c’è tanto meglio è” ha detto Gori. “Non sono entusiasta di accoglienza fatta in Italia, sistema non trova modo per distribuire in modo equilibrato richiedenti asilo sui ferirti, comuni sono sovraccarichi e altri, la maggioranza, non ha neanche un richiedente asilo e non è giusto” ha detto Gori.

Accogliere, ha spiegato, “non è parcheggiare i ragazzi nelle nostre città, oziare è un disastro per loro, accudirli senza fare niente, devastante per percezione dei concittadini del fenomeno dell’immigrazione, quanto pesa nei cittadini vederli, moltissimo e porti a stravolgere, l’idea è opinione aperte che le persone magari manifesterebbero”. Gori suggerisce di fare formazione, “si deve cominciare a insegnare italiano ed educazione civica, spiegare cosa sono i diritti delle donne, ma soprattutto formazione al lavoro, impegnarsi per farlo lavorare”. Quindi 20 ore devono essere destinare alla scuola e venti ai laboratori per imparare il lavoro degli artigiani.

Lavoro e sicurezza “sono tutt’uno non bisogna nascondere la polvere sotto tappeto ne lasciare ragazzi in condizione di illegalità nelle città, ma costruire condizioni di integrazione”, in provincia mancano saldatori e ricamatrici e non si trovano, lavorare nelle vigne, si può fare ha detto Gori. “Lo Sprar deve diventare la regola poi copiare dalla Germania, dove chi non vuole lavorare rimpatri volontari assistiti” ha concluso.