Orlando: basta con il “Grande fratello” delle intercettazioni

"Solo in Italia accade"

NOV 3, 2017 -

Roma, 3 nov. (askanews) – L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui le intercettazioni telefoniche finiscono sui giornali con tanta facilità, ma la Costituzione non prevede questo strumento come “supplemento dell’attività di cronaca” e bisogna evitare un “Grande fratello permanente”. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, lo dice a Repubblica live, spiegando il provvedimento sulle intercettazioni approvato ieri in Consiglio dei ministri.

“La polizia giudiziaria – afferma – deve annotare le singole conversazioni, passare dal pm che valuta. Possono essere ripescate tranquillamente (nel caso in cui intercettazioni inizialmente giudicate non penalmente rilevanti dovessero invece rivelarsi utili, ndr)”.

In ogni caso, aggiunge, non si può pensare di usare le intercettazioni per fare giornalismo: “La questione della rilevanza penale pubblica è sancito dalla Costituzione, che autorizza le intercettazioni non per fare un’analisi morale degli intercettati ma per finalità di sicurezza”. Insomma, le intercettazioni “sono disposte per perseguire dei reati, non per fare un supplemento all’attività di cronaca. È l’unico paese del mondo dove c’è questa propalazione di intercettazioni…”.

“Siamo di fronte a un Grande fratello permanente, una qualche disciplina andava data. Siamo di fronte a strumenti che hanno una potenza enorme”. Con le intercettazioni, ci sono persone che “h24 (ventiquattro ore al giorno, ndr) sono intercettate”.