Renzi: Governo informato e d’accordo con la mozione del Pd

Rispettiamo scelte istituzionali ma vogliamo chiarezza su sistema banche: problema non è solo Arezzo. Napolitano e Veltroni dispiacciono

OTT 19, 2017 -

Pescara, 19 ott. (askanews) – “Il governo non era semplicemente informato: era d’accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare questa mozione prevedeva che il governo desse un parere. Che c’è stato. Ed è stato positivo. L’esecutivo è composto da persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stanno parlando. Dunque: è evidente che il governo sapesse e che anche fosse d’accordo”. Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi, tornando sul tema di Bankitalia in una intervista al ‘Qn’.

Renzi ribadisce che “noi rispetteremo qualunque scelta verrà fatta dalle autorità preposte sul nome del prossimo governatore. Auspico che scelgano la persona migliore: se il governo riterrà che la persona migliore sia l’attuale governatore, ne prenderemo atto. Ma il rispetto istituzionale non significa non chiedere chiarezza rispetto a ciò che è successo. Noi abbiamo la coscienza a posto, spero che tutti possano dire lo stesso”.

Il segretario Dem si dice dispiaciuto per “le polemiche di Veltroni e Napolitano e di tutti gli altri, anche se rispetto la loro opinione. Ogni discussione aiuta a crescere, ma rimango stupito nel vedere reazioni così dure a un semplice atto parlamentare” e “qui non è in ballo il galateo istituzionale né la scelta del nome, ma il ruolo e la dignità del Parlamento”.

Renzi respinge anche le accuse di chi pensa che l’atteggiamento del Pd verso Bankitalia sia condizionato dalla vicenda Banca Etruria. “È offensivo solo pensarlo – afferma -. Noi non abbiamo fatto sconti a nessuno e il padre della Boschi, vicepresidente non esecutivo di Banca Etruria per un anno, è stato mandato a casa come tutti, con il nostro commissariamento. Nessuno sconto, altro che discorsi. C’è qualcuno però che strumentalizzando pensa di far credere che il problema delle banche italiane nasca e finisca ad Arezzo e questo è assurdo”.

“Vorrei – conclude Renzi – che chi ha sbagliato pagasse, chi si è mangiato i soldi degli italiani ne rispondesse, che non finisse tutto nel dimenticatoio come spesso accade in Italia. È lesa maestà domandare se chi doveva vigilare ha fatto tutto bene? Se poi sono tutti convinti che andasse bene così, beh, si sappia che il Pd la pensa in modo diverso. Quanto a me: non sono il tipo che si ferma alla prima difficoltà. Anzi, se qualcuno vuole approfondire questa delicata questione ci troverà collaborativi e curiosi fin dai lavori della Commissione d’inchiesta”.