Ok Europarlamento a riforma norme Dublino su migranti,no M5s-Lega

Voto bipartisan Pse-Ppe per revisione Trattato su doveri Paese primo ingresso. Ora tocca ai Governi al Consiglio Ue

OTT 19, 2017 -

Roma, 19 ott. (askanews) – Con voto a favore bipartisan di Socialisti e Popolari europei e voto contrario di leghisti, M5s ed euroscettici la Lcommissione Libertà civili Giustizia e Affari interni dell’Europarlamento ha detto sì alla riforma del Trattato di Dublino che regola gli ingressi dei migranti nei Paesi dell’Unione Europea. La proposta di riforma passa ora dal Parlamento europeo al Consiglio Ue dove saranno i Governi nazionali a decidere sull’importante riforma.

Se Pd e Forza Italia parlano di “svolta storica della Ue” (l’ex ministra Cecile Kyenge) per il voto che “di fatto abbatte il muro di Dublino” (la capogruppo Pd Patrzia Toia) e rappresenta “una vittoria dell’Italia che combattuto da anni per abolire doveri d’asilo e responsabilità esclusive del Paese di primo ingresso” (la vicepresidente berlusconiana del Ppe Lara Comi), i grillini accusano invece di “scandalosa menzogna” il centrosinistra e il centrodestra italiano.

“Con le modifiche apportate in commissione essenzialmente basate su emendamenti di ispirazione del gruppo S&D – assicura Kyenge- abbiamo eliminato quella che da sempre è considerata la stortura del sistema, la responsabilità del Paese di primo ingresso.Saranno altri i criteri di assegnazione delle richieste di asilo e di protezione internazionali, basati essenzialmente sui legami familiari e altri legami significativi del richiedente. E questo anche per agevolarne l’inserimento e l’integrazione in un tessuto sociale non completamente sconosciuto. Qualora questi criteri non dovessero trovare applicazione, il richiedente avrà la possibilità di scegliere tra 4 Stati membri. Attraverso quindi l’attivazione di un meccanismo di ricollocamento automatico e centralizzato”.

“Non c’è nulla da festeggiare – ribatte la grillina Laura Ferrara- nel testo della riforma di Dublino c’è scritto l’esatto contrario di quanto Forza Italia e Pd stanno raccontando agli italiani. Si tratta di un vergognoso passo indietro, non viene introdotto un meccanismo automatico per i ricollocamenti e, anzi, tutti i migranti economici resteranno dove arrivano: in Italia. Invece di snellire e velocizzare le nuove procedure pongono a carico del primo paese di ingresso ulteriori responsabilità e nuovi oneri economici. I migranti economici resteranno in Italia e sappiamo quanto sia difficile rimpatriarli in assenza di accordi bilaterali. Così come resteranno in Italia i migranti ritenuti, a seguito di verifiche, potenzialmente pericolosi”.

“Ormai-controreplica la dem Simona Bonafè- è una costante: ogni volta che, in sede europea, ci sono da difendere gli interessi dell’Italia, i parlamentari M5S e della Lega votano regolarmente contro, dimostrando di essere a Bruxelles non per difendere il nostro Paese, ma soltanto per fare i portavoce della loro propaganda in Italia”.